Questa mattina, il Questore di Caserta, Andrea Grassi, ha partecipato all’incontro con gli studenti dell’Istituto Superiore “Conti” di Aversa, sul tema della formazione culturale delle giovani generazioni, dal titolo “Una storia di coraggio. Conoscere per prevenire”, alla presenza di Daniela di Maggio, madre di “Giogiò”, musicista ucciso a Napoli lo scorso agosto in seguito ad una lite.
Presente all’evento il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Napoli Nord, Antonietta Troncone, che ha sottolineato l’importanza del confronto tra rappresentanti dello Stato e giovani.
Il Questore ha elogiato l’esempio di una madre che, nonostante la perdita di un figlio, si è impegnata, con fatti conclusivi, nell’incontro con le generazioni più giovani, per trasmettere i valori della legalità e del rispetto reciproco.
Omicidio Giogiò, l’imputato condannato a 20 anni
È stato condannato a 20 anni di carcere il giovane diciassettenne accusato dell’omicidio di Giogiò, il musicista 24enne Giovanbattista Cutolo ucciso lo scorso 31 agosto a Napoli.
Lo ha deciso il giudice del Tribunale per i minorenni di Napoli accogliendo la richiesta avanzata dalla procura il 19 marzo.
A pronunciare la sentenza è stato il giudice del Tribunale per i minorenni, Umberto Lucarelli. Il pubblico ministero Francesco Regine ha chiesto 20 anni di carcere.
In precedenza, l’avvocato dell’imputato aveva chiesto la libertà vigilata per il 17enne imputato, richiesta che non era stata accolta dal giudice.
Momenti di tensione fuori dal Tribunale per i Minorenni di Napoli, quando i parenti del 17enne condannato hanno urlato contro gli amici e la famiglia del ragazzo ucciso.
La tensione durò alcuni minuti.
Alcune persone legate al minorenne condannato hanno inoltre compiuto gesti minacciosi invitando i parenti di Cutolo a unirsi a loro.
I giovani amici del ragazzo assassinato hanno intonato un coro chiedendo giustizia per Giogiò. I parenti del giovane condannato si sono poi allontanati.
