non è un autovelox – .

No, non ci saranno autovelox sulla “bretelle” del Corrente di calopinace Di ReggioCalabria, una delle vie principali del centro cittadino. La conformazione di questa arteria montagna-mare, a due carreggiate a due corsie ciascuna, favorisce il raggiungimento di alte velocità ma siamo proprio in centro e negli anni si sono verificati numerosi incidenti mortali. Là Polizia municipale negli ultimi anni è intervenuta con gli autovelox mobili, ma adottando sempre la buon senso con un tolleranza enorme multare solo i veicoli che sono andati troppo lontano 70 chilometri all’ora in un tratto urbano dove comunque vige il limite imposto dal codice della strada 50 chilometri all’ora.

È forte da molto tempo pettegolezzo in città per installarne di nuovi autovelox fissi. Uno di quelli Leggende metropolitane Non è chiaro da dove provenga, ma è diventata una convinzione assoluta. E rafforzato nelle ultime ore da fotografiavirale sui social media, di telecamere installate proprio lungo le rampe di accesso. Ma la verità è un’altra: questi non sono autovelox e sulle strade di Calopinace nessuno pensa di installare autovelox fissi.

In realtà le telecamere in fase di installazione serviranno a garantire maggiore sicurezza attraverso uno stazione di controllo elettronico per violazioni al semaforo. Proprio sulle rampe di accesso, infatti, ci sono diversi semafori dove spesso le auto sfrecciano senza controllo nonostante sia già stata accesa la luce rossa. Queste telecamere serviranno proprio allo stesso modo deterrenteper evitare che io pirati della strada passare con il semaforo rosso provocando incidenti gravi, e ovviamente a prevedere pesanti multe (come previsto dal Codice della Strada) e le relative conseguenze, per quelli che continueranno a girare con il semaforo rosso nonostante le telecamere.

In realtà in tutte le città del mondo ci sono telecamere che monitorano il rispetto dei colori dei semafori esistono da molto tempo. Reggio Calabria è l’unica eccezione. Vent’anni fa io Semafori fotored era stato installato su richiesta dell’allora sindaco Scopelliti a tutti i semafori cittadini, ad es la città era più sicura e ordinata. L’opposizione e alcuni cittadini, invece, si sono presentati numerosi ricorsi che i Tribunali hanno accolto favorevolmentedecretando – caso più unico che raro a livello mondiale – la rimozione dei fotorossi e il ritorno di Reggio nella giungla. Adesso, finalmente, stiamo facendo un piccolo passo avanti verso la civiltà, con un colpevole ritardo di decenni. E c’è anche chi si ribella. Dopotutto gli oranghi adorano vivere nella giungla.

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