Cipriani e Bottura sul podio – .

Arriva in tempo per l’estate la guida Michelin dei migliori alberghi d’Italiapremiato con il consueto sistema di valori, da uno a tre, e con il nuovo simbolo di chiavigià inaugurato nella prima edizione della guida alberghiera, quella francese.

Michelin e alberghi

Fin dagli anni ’20, infatti, la guida Michelin ne inserisce una selezione Hotel affianca a quello dei ristoranti, nell’ottica di fornire un servizio ai propri clienti, consumatori di pneumatici il cui viaggio volevamo incoraggiare. Ma la svolta arrivò un secolo dopo, un anno o un anno dopo, quando si decise di farlo struttura una vera e propria guida alberghiera, non più un mero servizio aggiuntivo, ma un protagonista unico. Detto fatto: Michelin ha cominciato a marchiare con il proprio simbolo anche i luoghi dell’ospitalità più belli del mondo, così come fa il suo più agguerrito concorrente, la classifica The World 50 Best, pubblicata pochi mesi fa con la prima classifica degli hotel, battendo così il rosso (per la cronaca: il primo posto è andato all’hotel Passalacqua sul lago di Como).

Sono attualmente 5mila gli alberghi selezionati nel mondo dalla Michelin, ma per quanto riguarda l’Italia è giunto il momento di conoscere i risultati delle valutazioni degli ispettori, evidenziando i migliori, quelli che – esattamente come avviene per i ristoranti – «valgono viaggio», secondo una definizione storica della guida.

Una, due o tre chiavi. I criteri di selezione

Come per i ristoranti, anche per gli hotel il team Michelin ha definito cinque criteri. Dove nei ristoranti ci sono ingredienti di qualità, armonia di sapori, padronanza delle tecniche, personalità dello chef e coerenza nel tempo e dell’intero menù, il cinque criteri alberghieri sono l’eccellenza dell’architettura e dell’interior design; individualità, personalità e autenticità; qualità e solidità del servizio, del comfort e della manutenzione; rilevanza della struttura rispetto alla località in cui è ubicata; coerenza tra il prezzo e l’esperienza offerta. Ma cosa identificano le chiavi? Una chiave: un soggiorno speciale; due chiavi: un soggiorno eccezionale; tre chiavi: un soggiorno unico.

Hotel Four Seasons Firenze

La guida Michelin degli alberghi Italia in numeri

La selezione di hotel della Guida Michelin 2024 in Italia comprende 8 hotel a tre chiavi, 31 hotel a due chiavi e 107 hotel ad una chiave. Come vedremo, sono tante le strutture legate a grandi gruppi alberghieri internazionali, ma altrettante realtà indipendenti e pienamente locali, che rappresentano un tipo di ospitalità forse leggermente diversa, più intima e personale. Ognuno di questi, però, è un modello di ospitalità.

Corte della Maestà

I tre hotel chiave

Tra gli alberghi che offrono un soggiorno unico, che diventa esso stesso meta ci sono alcune vecchie conoscenze. Da un lato i luoghi storici, come il Cipriani di Veneziaora fa parte del gruppo Belmond, dove la giovane Vania Ghedini è arrivata da poco a gestire la cucina appartenuta a Riccardo Canella, sotto la supervisione di Massimo Bottura, storico tre stelle nella guida dei ristoranti, che mette una tacca anche nella guida degli alberghi, con la sua guest house che è si appresta a trasformarsi in un albergo diffuso, Casa Maria Luigia, dove l’offerta gastronomica si è recentemente ampliata affidando a Jessica Rosval anche Al Gatto Verde. L’Un uomo di Venezia è uno dei grandi monumenti dell’ospitalità in Laguna (e nel mondo) così come lo è il JK Capri (ma il brand è presente anche a Roma e Parigi). Non lontano dal JK c’è il San Pietro di Positano, confermando la Costiera Amalfitana come una delle grandi mete del turismo di alta gamma.

Casa Maria Luigia

Proprio come la Toscana è dove il Palissandro Castiglion Del Bosco di Montalcino. Può però sorprendere trovare Civita di Bagnoregio, la città che muore, che ha un fascino davvero unico, ma che potrebbe sembrare un po’ fuori dalle principali traiettorie turistiche; Non è così: Corte della Maestà Prendi tre chiavi. La presenza di Castello di Reschio a Lisciano Niccone conferma l’attenzione che Michelin rivolge da tempo all’Umbria, premiata lo scorso anno con new entry nell’elenco dei ristoranti stellati e regione ospitante della prossima premiazione.

Le due chiavi

Firenze ha il maggior numero di hotel con due chiavi: Quattro stagioni Alberghi (con la cucina di Paolo Lavezzini), Palazzo Portinari Salviati Residenza Storica dove c’è Vito Mollica (ex chef del Four Seasons) il Villa Cora E Villa La Massa. A Milano ci sono i Bulgari, Grand Hotel et de MilaneIL Ritratto di Collezione Lungarno, gruppo Ferragamo. Segue Amalfi Borgo Santandrea E Albergo Santa CaterinaRoma con Vilon (dove c’è Gabriele Muro con la sua cucina d’ispirazione procidana, un grande cocktail bar e tante iniziative per i clienti) e il Luogo JK. A Taormina i big internazionali vincono a mani basse con il Grand Hotel Timeo del gruppo Belmond e il Palazzo San Domenico del Four Seasons Hotel, a Sorrento si trovano Bellevue Syrene 1820 E La Minervetta.

Castello di Fragsburg

Due anche a Merano: il Castello di Fragsburg E Villa Eden Il principale rifugio nel parco. Di seguito ne troviamo di più Hotel Gritti Palace a Venezia, Castello di Casole, A Belmond Hotel di Siena, Il Sereno a Torno sul Lago di Como, Grand Hotel Tremezzoe il Therasia Resort a Vulcano (con due ottimi ristoranti: Cappero e Tenerumi, entrambi premiati Consum Stella), Capri Palace Jumeirah, Borgo San Felice a Castelnuovo Berardenga, Bellevue Hotel & Spa a Cogne, EALA Il mio sogno in riva al lago a Limone sul Garda, Grand Hotel Vittoria di Menaggio, Forestis Dolomiti alla Plose, Castelfalfi a Montaione, I villaggi dell’Eremo a Piegaro, Lefay Resort & Spa Dolomiti a Pinzolo

Bulgari Roma

Bulgari Roma

Uno degli hotel chiave

Sono 107 gli hotel one-key distribuiti sul territorio nazionale, con le grandi città a dominare la scena: 14 gli indirizzi nella capitale, tra cui molti fratellini delle strutture più in alto in classifica (è il caso di Maalot stessa famiglia di Vilòn, del Bulgari, ed altri), 8 insegne a Firenze e Venezia, e 3 a Milano; con alcune sorprese: solo una chiave per Passalacqua, che è il primo hotel al mondo nella classifica 50 Best Hotels. Grandi città, località turistiche, luoghi ameni e altri forse inaspettati, si dipana una mappa del bon vivre italiano, anche se per turisti.

 
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