Regione seconda per sovraffollamento – .

Ciambriello: “Focus su misure alternative”. Presentato il rapporto 2023

(DIRE) Napoli, 8 maggio. – “Il carcere, oggi, in Italia, e in particolare in Campania, è una fotografia impietosa: sovraffollamento, presenza di detenuti con doppia diagnosi, assenza di psichiatri e psicologi, tasso di suicidio venti volte superiore a quello delle persone libere. Le incertezze e le resistenze al cambiamento portano il nostro sistema penitenziario a dover fronteggiare diverse e forti criticità”. Lo afferma il Garante campano per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, presentando oggi, nell’Aula del Consiglio regionale della Campania, la Relazione per l’anno 2023, in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla vita carceraria, e con la partecipazione del presidente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Felice Maurizio D’Ettore, del magistrato del Tribunale di sorveglianza, Francesco Chiaromonte, della responsabile dell’Osservatorio regionale sulla detenzione, Alessia D’Aniello. “Al 31 dicembre dello scorso anno erano presenti in Campania 7.330 detenuti, di cui 898 stranieri e 350 donne – ha precisato Ciambriello -, la Campania è la seconda regione per sovraffollamento, la prima regione è la Lombardia, in particolare sono tre le Carceri campani che presentano le più alte percentuali di sovraffollamento: Pozzuoli, con un indice di sovraffollamento del 169,39%, Sant’Angelo dei Lombardi (166,08%), Benevento (171,61%). Alla data del 24 marzo 2024 – prosegue il Garante – nella nostra regione risultano, per pena inflitta: 44 detenuti con pena fino a 8 mesi, 109 detenuti con pena fino a un anno, 254 detenuti con pena fino a 1 anno. -2 anni, 503 detenuti con residuo di pena fino a 8 mesi, 840 fino a un anno, 956 fino a 1-2 anni, per un totale di 2706 detenuti con residuo di pena. La metà dei prigionieri deve scontare meno di due anni. Per questi ultimi basterebbe – ha evidenziato – applicare le misure alternative previste dalla nostra legislazione per compensare il sovraffollamento carcerario della nostra regione”.

Il rapporto evidenzia anche i numeri che riassumono l’attività svolta dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nella Regione Campania, e dal suo personale, nell’anno di riferimento: “1542 detenuti incontrati personalmente, 136 interventi sanitari, 190 interventi proposti alla Direzione e alle aree giuridico-pedagogiche, 24 interventi alla Magistratura di Sorveglianza, 12 interventi alla Procura della Repubblica, 49 interventi tra solleciti, segnalazioni e richieste di trasferimento al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, 30 interventi tra segnalazioni, solleciti e richieste di trasferimento alla Soprintendenza per l’Amministrazione Penitenziaria”. “Questo Garante sta portando avanti un intenso dialogo con il Governo per trovare soluzioni ai problemi del mondo carcerario, a cominciare da quello del sovraffollamento, per il quale sono necessarie misure di sistema che richiedono fondi” ha affermato D’Ettore che, nel corso del suo intervento, ha si è soffermato, tra l’altro, sul tema della medicina penitenziaria, affinché il diritto alla salute “sia pienamente garantito”, e sull’importanza del lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria che, “con impegno e abnegazione, fa gravare con i tanti problemi delle persone detenute”. (Com/Gup/Dire) 14:47 08-05-24

 
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