nuovi ritrovamenti nella sparatoria di Agrigento – .

La Procura di Agrigento ha disposto nuovi, irripetibili accertamenti nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Roberto Di Falco, il trentanovenne di Palma di Montechiaro morto in una sparatoria avvenuta lo scorso 29 febbraio nel piazzale di un’auto concessionaria in zona Villaggio Mosè. Avranno luogo il 27 maggio nell’ufficio della polizia scientifica di Roma dove verranno ricercate tracce di polvere da sparo negli indumenti e altri oggetti sequestrati nell’ambito delle indagini. Quattro giorni prima verranno effettuati altri accertamenti nel laboratorio di genetica forense di Palermo.

Si tratta di test biologici su 12 tamponi utilizzati per il campionamento di presunte sostanze ematiche sequestrate sulla scena del delitto. Tre gli indagati, tutti attualmente detenuti nel carcere di Agrigento: Angelo Di Falco, 39 anni, Domenico Avanzato, 37 anni e Calogero Zarbo, 40 anni. Sono accusati di tentato omicidio, porto illegale di arma da fuoco e anche di omicidio colposo. Quest’ultima impugnazione, la mossa più grave nei loro confronti, è stata annullata dal Tribunale del Riesame. L’arma da cui è partito il colpo mortale, nonostante le perquisizioni, non è stata ritrovata.

La Procura, l’indagine è coordinata dal pubblico ministero Gaspare Bentivegna, ritiene che si sia trattato di una spedizione punitiva finita con la morte. Il titolare dell’attività pare avesse un debito con Roberto Di Falco legato alla vendita di automobili. La stessa vittima, inoltre, aveva una concessionaria di automobili.

 
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