“Il Centro ha cercato di ‘bullizzare’ sindaco e maggioranza per qualche poltrona in più” – Lavocedialba.it – .

“Il Centro ha cercato di ‘bullizzare’ sindaco e maggioranza per qualche poltrona in più” – Lavocedialba.it – .
“Il Centro ha cercato di ‘bullizzare’ sindaco e maggioranza per qualche poltrona in più” – Lavocedialba.it – .

Erio Ambrosino, storico esponente di Cuneo Solidale, dopo un anno sabbatico, torna in Consiglio comunale nel 2022, eletto questa volta nelle liste del Partito Democratico.

Si candiderà alle regionali in una delle liste civiche che sostengono la candidata presidenziale del centrosinistra Gianna Pentenero.

A lui, che ha conosciuto le passate vicissitudini della vita amministrativa cuneese, abbiamo rivolto alcune domande per cercare di capire se e come potrà essere risolta la matassa che sta spezzando il rapporto tra il Partito Democratico e il Centro Cuneese.

Ambrosino, in uno degli ultimi consigli comunali, lei ha evocato la crisi del 1997/98 che portò all’amministrazione del Comune di Cuneo e successivamente a nuove elezioni. Che differenza c’è tra quella crisi e quella odierna, per quanto latente?

“La crisi di quegli anni fu causata dalla Lega che decise di intraprendere una strada politica diversa rispetto a quella precedente. C’è stata una visione diversa del programma cittadino che ha causato la scissione e indirizzato la Lega verso un fronte politico opposto al centrosinistra. Oggi la situazione che si è venuta a creare è molto diversa, sia nella forma che nei contenuti. Come ho detto durante il mio intervento in Consiglio Comunale, la questione è avvenuta per motivi personali. Per il nostro Cuneo è stata scritta una pagina nera. Il gruppo “Centro” ha provato a “bullizzare” il sindaco e la maggioranza mostrando i muscoli per cercare di ottenere qualche seggio in più. Così facendo non solo si è reso ridicolo agli occhi della città, ma ha dimostrato una mancanza di rispetto e di sensibilità nei confronti dell’istituzione”.

Lei è stato uno degli esponenti storici di “Solidal” mentre oggi fa parte del gruppo consiliare Pd. Perché questa scelta?

«Sono stato tra i fondatori di “Solidal” che ho deciso di lasciare quando ho rassegnato le mie dimissioni da consigliere nel 2014. Da alcuni anni seguo con interesse la crescita di “Democrazia Solidale” (Demos). Un gruppo politico nato dall’intuizione di alcuni esponenti della Comunità di Sant’Egidio. Il partito si colloca nel centrosinistra e svolge la propria azione politica in questo contesto, con valori di solidarietà e attenzione all’ambiente. Ho aderito con convinzione al progetto politico di Demos perché mi ricorda, a livello nazionale, l’esperienza locale di Cuneo Solidale”.

Perché allora, alle ultime elezioni comunali del 2022, hai optato per la lista Pd?

«Perché ho sentito di aderire, come indipendente di Demos, alla proposta di “campo largo” suggerita dal segretario Schlein, in un’ottica di cambiamento e aggregazione delle forze laiche e cattoliche localizzate nel centrosinistra. Una strategia che stiamo cercando di replicare alle elezioni regionali”.

La maggioranza è composta da quattro gruppi consiliari, ma dall’esterno si ha la percezione che ci siano solo due gruppi: il Centro Cuneese e il Pd. Siamo d’accordo che questi siano quelli numericamente più grandi, ma possibile che gli altri non abbiano nulla da eccepire?

“Secondo me non è proprio così. Forse è l’impressione di chi vede da fuori. Centro Cuneo e Pd sono le liste che hanno prevalso in termini numerici alle ultime elezioni amministrative. Hanno sperimentato persone dentro di loro. Cuneo Solidale e Crescere Insieme pagano, forse, un po’ di inesperienza, ma i loro consiglieri sono persone valide e preparate. Credo che dopo gli ultimi avvenimenti anche questi due gruppi avranno avuto modo di confrontarsi al proprio interno e ribadire che certi atteggiamenti in questa maggioranza non sono più ammissibili”.

Nel Pd sembra non esserci stata sintonia tra il sindaco Patrizia Manassero e la segreteria comunale, guidata da Erica Cosio. O almeno i tempi non erano sincronizzati perché mentre il primo cercava di spegnere l’incendio, l’altro lo riaccendeva versando benzina sul fuoco. Cosa ne pensi?

«Sono sicuro che le ultime dichiarazioni di Cosio non erano rivolte al sindaco, ma evidenziavano una volontà di chiarezza all’interno della coalizione che guida la città. Del resto la segretaria comunale è espressione del partito che ha vinto le elezioni amministrative e quindi chi più di lei ha diritto di chiedere chiarezza con gli alleati? Cosio sa che Manassero è stato indicato come sindaco soprattutto dal Pd; che ci sono stati degli accordi e che vanno rispettati. Piaccia o no, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Certo il Partito Democratico di Cuneo avrebbe potuto essere più consapevole dei propri punti di forza e entrare nella trattativa con un atteggiamento diverso, ma così è. Alla base degli accordi c’è il programma condiviso, ma un’alleanza si costruisce anche sulla fiducia reciproca, sulla lealtà e sulla coerenza che in questo caso specifico sono fallite”.

Immagino che, per la tua storia politica e per le tue sensibilità, tu non abbia mai guardato con particolare entusiasmo all’accordo (oggi vacillante) tra il Pd e i civic centristi. Detto questo, alla luce delle turbolenze che vanno oltre le nomine della Fondazione, crede che la “maggioranza programmatica” – come la definisce sempre il sindaco – reggerà?

“Non ho la sfera di cristallo. Posso solo dirti che per carattere non ho pregiudizi. Tuttavia, mi aspetto dagli altri ciò che fatico ad essere e a dimostrare ogni giorno: coerenza, onestà, dignità, rispetto. Ancor di più quando ci si trova in un contesto istituzionale. Per riconquistare credibilità, la politica ha bisogno di riscoprire queste e altre qualità che, per diverse ragioni, sono state messe da parte nel corso degli anni. Un esempio pratico: come governare la città con il centrosinistra e sostenere il centrodestra in Regione? Sicuramente ci sono delle differenze”.

Spiega per favore…

“Penso alla sanità pubblica, alle liste di attesa per le visite mediche diventate insostenibili. Eppure in Provincia abbiamo esponenti politici “nati e cresciuti” nell’area del centrosinistra che si candideranno per il centrodestra. Non diciamo perché. Questo modo di interpretare la politica a proprio uso personale non fa altro che alienare gli elettori. Siamo consapevoli che la politica abbraccia tutta la sfera della nostra vita quotidiana? Come dice R. Nader “Se non ti occupi di politica, la politica si prenderà cura di te”. Sono loro che “fanno” politica. Gli elettori hanno la responsabilità di eleggerli”.

Un’ultima domanda: crede che sia possibile una maggioranza diversa o, se la situazione dovesse peggiorare, il ritorno alle urne sarà inevitabile?

“A dire il vero lo dico e spero di no. Quando si verifica una crisi “grave”, ammesso che lo sia, bisogna comprenderne le ragioni e avere il coraggio di tornare alle urne, perché ciò che potrebbe verificarsi non è espressione della scelta dei cittadini. Altrimenti è inutile parlare di serietà e rispetto. Penso a quando mi sono dimesso da consigliere: sentivo di non avere più l’entusiasmo che mi aveva caratterizzato fino a quegli anni e ho preferito lasciare gli stimoli a chi poteva averli. Non è stata una resa, ma volevo dare un segnale che per me la politica deve essere anche questa”.

 
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