“Mi hanno puntato il fucile ma non mi hanno spaventato” – .

Si sono presentati in scooter intorno alle 23, quando il ristorante cinese e giapponese Sakura di via Nettunense era vuoto e stava per chiudere. Il gestore, insieme ai dipendenti, erano impegnati a pulire il locale, operazioni che anticipano la chiusura del ristorante. E la scatola con i soldi della serata era già stata portata via. I due malviventi sono poi scesi dallo scooter, con il casco in testa e armati di fucile, probabilmente una doppietta, dirigendosi verso il ristorante. Lì trovarono il direttore che stava finendo di riordinare.

«Mi sono venuti incontro – spiega il manager di origine cinese – avevano entrambi il volto coperto. Uno dei due era armato di fucile. Gli ho detto chiaramente che non avevamo contanti in mano, che stavamo per chiudere e che non avrebbe trovato nulla. Entrò nella stanza e si diresse verso la cassa. Ha capito subito che non c’erano contanti, quindi è tornato sullo scooter e insieme al complice sono fuggiti. A quel punto ho avvisato la polizia di Aprilia. Non è la prima volta che ci accadono questi episodi violenti, è già successo in passato. Per noi si è trattato del primo tentativo di rapina dell’anno. È andata bene. Solo un po’ paura per il personale. Ma ero abbastanza calmo. Secondo me erano molto giovani e nemmeno tanto esperti, non mi spaventavano”.

Evidentemente delusi dal colpo mancato, i due rapinatori sono risaliti sullo scooter e si sono diretti verso la Pontina in direzione di Latina. Il secondo obiettivo era il bar della stazione di servizio situata poco prima di Campoverde. Qui, ancora armati di fucile, sono entrati nell’esercizio commerciale e hanno minacciato il personale presente. Scommettono sui pacchetti di sigaretti e sui gratta e vinci. Poi sono fuggiti sullo scooter, perdendo le tracce. Il bottino della rapina al bar, secondo una prima stima, è ancora irrisorio: il valore della merce sequestrata si aggira intorno ai trecento euro.

Gli investigatori hanno acquisito le riprese delle telecamere di videosorveglianza con la speranza di ricavare elementi utili per risalire ai delinquenti.

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Il Messaggero

 
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