Michele Serenadoppio ex della sfida tra Venezia e Spezia in programma domani sera alle 20.30 allo stadio Picco, ha detto la sua sulla sfida e sulla lotta promozione ai microfoni del Corriere del Veneto. Queste alcune delle sue dichiarazioni: “La vedo molto dura, perché il Como gioca in casa contro il Cosenza che non ha più nulla da chiedere al campionato e il Venezia va alla Spezia, contro chi deve salvarsi. Se devo dare una percentuale dico il 25%, ma ci sono un paio di elementi che mi rendono moderatamente fiducioso. Il Cosenza ha giocato fino in fondo contro lo Spezia e sono convinto che farà altrettanto a Como. Poi c’è un ex che ha lasciato un ottimo risultato al Venezia. Ricordo come Francesco Forte ricorda il suo passato e cerca di dare una mano alla sua vecchia squadra”.
Doppio ex:
“Ho un ricordo meraviglioso di entrambe le squadre. A La Spezia vinsi uno scudetto, quindi quel ricordo sarà indelebile. Ma il Venezia è la squadra della mia città, non potrei mai tifarla. Spero che lo Spezia sopravviva e che il Venezia vada in Serie A”.
Ci sono alcuni giocatori più indietro:
“Purtroppo vedo Jajalo un passo indietro rispetto agli altri. Non solo la domenica, quando veniva utilizzato da titolare, ma anche nei momenti in cui subentrava. È un centrocampista molto fisico, ha bisogno di stare bene per poter essere decisivo. Avrebbe bisogno di minuti importanti, ma Vanoli giustamente non può darglielo”.
Il Penzo completo:
«Chi ama questa piazza sa benissimo quante difficoltà si sono incontrate e per tre volte siamo partiti da zero. Portare 8-10mila spettatori allo stadio è una vittoria clamorosa. Sono numeri molto importanti per la Serie B. Quando ci sarà il nuovo stadio a Tessera potranno crescere ancora”.
I vantaggi di finire terzo:
«Il vantaggio c’è sicuramente, ma è vero che entrare in scena dopo è un’incognita. Il doppio risultato, però, dà sicuramente un aiuto importante nello sprint finale. Ma attenzione, perché i playoff sono una lotteria. Se ricordate, tre anni fa il Venezia li vinse partendo quinto, quindi è vero che arrivare terzi è importante, ma non dà nessuna certezza. Dal terzo all’ottavo si comincia quasi da zero, praticamente per conquistare la promozione diretta. Per evitare rimpianti il Como deve vincere per tutelarsi dalle sorprese e alla fine non sarà così semplice”.