Rita Granata è morta a Napoli dopo tre giorni di agonia, i suoi genitori hanno detto sì al trapianto d’organo – .

Rita Granata è morta a Napoli dopo tre giorni di agonia, i suoi genitori hanno detto sì al trapianto d’organo – .
Rita Granata è morta a Napoli dopo tre giorni di agonia, i suoi genitori hanno detto sì al trapianto d’organo – .

Sì al trapianto d’organi del 27enne colpito Napoli nella notte tra sabato e domenica scorsi ed è morto ieri. I genitori della giovane hanno infatti dato il consenso ai medici dell’ospedale di Nocera Inferiore per la donazione. Ottenuto il consenso dei familiari, è subito iniziata la valutazione della morte cerebrale da parte dell’apposita commissione, presieduta dal Massimo Petrosino e composto dal direttore sanitario della Dea Nocera-Pagani-Scafati medico Rosa Santarpiae dai medici Ranieri (neurologo) e Scarpato (anestesista rianimatore).

Trascorso il periodo di osservazione previsto dalla legge, sono iniziate le attività chirurgiche che hanno permesso di asportare gli organi: fegato, cuore, polmoni, fegato, reni, pancreas e cornee, che, affidati alle diverse équipe coinvolte, sono partiti per il diversi centri trapianti dislocati in altrettanti ospedali italiani. L’azienda ospedaliera ha inoltre espresso gratitudine ai genitori e ai familiari per la forza dimostrata in una circostanza così tragica, nella quale, però, sono riusciti a trovare la forza per un gesto di amore e di solidarietà di altissimo valore etico e morale, che dona la vita speranza a tante altre persone in attesa di trapianto in tante parti d’Italia.

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La mattina

 
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