Lezioni di legalità a Olbia, con in cattedra il pm Capasso – .

Giornata della legalità: i giovani di Olbia incontrano il pubblico ministero Capasso.

Un folto pubblico di studenti delle scuole medie e superiori, circa 250, ha accolto con entusiasmo il Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, dottor Gregorio Capasso. Il primo dei due incontri dedicati a Educazione alla legalità.
Questa iniziativa costituisce la prosecuzione di un ambizioso progetto intrapreso dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania nel 2018. L’obiettivo è quello di promuovere cultura della legalità nel territorio, creando a legame tra i giovani e le istituzioni che sia un valore fondante della convivenza civile. Il pm Capasso, davanti agli studenti di Olbia, ha sostenuto l’importanza della famiglia e della scuola come luoghi in cui si esprimono in modo prominente i valori della legalità. Ha ribadito il principio di uguaglianza, così come richiamato dall’art. 3 della Costituzione, sostenendo con forza che “siamo tutti uguali davanti alla legge, non dobbiamo fare distinzioni. Il significato di questa giornata è capire che dobbiamo rispettarci a vicenda, prestare attenzione l’uno all’altro”. Nel corso della sua relazione al convegno di Olbia, il dottor Capasso ha sottolineato l’importanza di rispettare le regole ed essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni.

Gli argomenti trattati in un linguaggio adatto ai bambini.

I temi trattati sono stati diversi, tutti molto attuali e di grande interesse per i giovani presenti: violenza di genere, bullismo, cyberbullismo e droga. Riguarda fenomeni diffusi che minano profondamente il tessuto sociale e richiedono un impegno costante e collaborativo da parte di tutte le componenti della comunità per essere contrastati efficacemente.

Educare i giovani alla legalità, promuovendo il rispetto delle regole e dei valori fondamentali della Costituzione italiana, è estremamente importante. L’obiettivo è diffondere una maggiore consapevolezza e incentivare i giovani a denunciare eventuali situazioni di violenza o abuso, mantenendo sempre vivo il dialogo con i genitori, ma anche con gli insegnanti e le istituzioni, che operano nell’interesse del più debole a sua tutela.

Il linguaggio semplice e comprensibile utilizzato dal dottor Capasso e da tutti i relatori dell’incontro di Olbia ha coinvolto i ragazzi e ha fatto sì che potessero comprendere appieno i concetti espressi.

Rispetto delle regole.

Dopo una breve descrizione delle funzioni del Pubblico Ministero, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, dott. Selis, ha spiegato a grandi linee il ministero dell’avvocato difensore. Quindi ha approfondito ulteriormente il concetto di legalità.

Violenza di genere.

Sull’argomento scottante hanno discusso le dott.sse Claudia Manconi e Milena Aucore, procuratori aggiunti della Repubblica di Tempio Pausania.

Il tema su cui si sono particolarmente soffermati i due relatori riguarda la legge n. 69 del 2019, noto come “codice rosso”. Ciò ha rappresentato un importante passo avanti nella lotta alla violenza di genere. Il provvedimento ha rafforzato le garanzie procedurali per le vittime di crimini violenti, in particolare quelli legati alla violenza domestica. Inoltre, ha introdotto nel codice penale nuovi reati, come la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Inoltre, la coercizione o l’induzione al matrimonio, il “revenge porno”. Grazie a questi cambiamenti legislativi, le pene per i reati più frequentemente commessi contro le donne sono state inasprite. E sono migliorati anche i protocolli di ascolto delle vittime, evidenziando così l’impegno delle istituzioni nel contrasto a questo grave fenomeno. I due relatori hanno sottolineato l’importanza di denunciare ogni forma di coercizione o di privazione della libertà personale, sia nella vita privata che pubblica, delle donne, affinché le vittime possano sentirsi protette e sostenute nel percorso di denuncia e di giustizia. Il Dott. Aucore ha poi sottolineato l’importanza di “educazione al sentimento”. La causa di molta violenza spesso deriva da una gestione distorta di emozioni come gelosia, rabbia e possessività. Educare alla gestione delle emozioni significa insegnare a riconoscerle, comprenderle e gestirle in modo sano.

Bullismo e cyberbullismo.

Ne hanno parlato Anna Rita Muraglia e Michele Delogu, rispettivamente Sovrintendente e Ispettore della Polizia Postale di Sassari. Il bullismo è un comportamento aggressivo e intenzionale, sia fisico che psicologico, perpetrato contro individui vulnerabili. Questo fenomeno si osserva soprattutto negli ambienti scolastici e nei contesti sociali giovanili. Gli interventi sono stati accompagnati da alcuni video che raccontavano fatti realmente accaduti. UN testimonianza molto significativa è quello di Alessia Piga, 17 anni. Che ha raccontato la sua commovente storia di bullismo, fortunatamente a lieto fine grazie alla sua forza di volontà e alla sua famiglia, che si è dimostrata unita e ha scelto di credere in lei. Adesso Alessia aiuta le persone che affrontano le stesse difficoltà. Il questore Muraglia, nel ricordare che non tutte le storie di bullismo hanno il “lieto fine” come quella di Alessia, ha sottolineato l’importanza di non sostenere i bulli, perché anche solo ridere della vittima aumenta la loro forza. Occorre invece sostenere la persona “bullizzata” per non farla sentire sola e incompresa.

Droghe e narcotici.

L’avvocato ha approfondito l’argomento. Nicoletta Mani, del foro di Tempio Pausania. Nella tua veste di avvocato difensore hai raccontato ai ragazzi alcuni episodi che coinvolgono giovanissimi nello spaccio di droga. Hai descritto come le persone si arrendono alla droga “tanto per provare” o per altri motivi: “La curiosità, la ribellione agli adulti o alle regole, il tentativo di trovare consolazione in un mondo dove ormai ci viene richiesto di essere perfetti a scuola, in famiglia, dobbiamo essere magri, belli, intelligenti, non dobbiamo mai sbagliare”. Ha analizzato anche i motivi per cui le persone cadono nella trappola dello spaccio di droga e ha ricordato che non è facile uscirne.

Il successivo incontro si è svolto a Tempio Pausania il 9 maggio presso il Teatro del Carmine, con altri studenti delle scuole medie e superiori della zona.
Con l’incontro dei giorni scorsi la Procura ha di fatto raggiunto l’obiettivo di svolgere una funzione di orientamento etico dell’educazione civica per le nuove generazioni. I vari argomenti, infatti, sono stati trattati con lo sguardo tecnico tipico di chi vede ogni giorno deviazioni e distorsioni. Con l’intervento del capo della Procura è stato compiuto un tentativo che avrà sicuramente un impatto sulle coscienze dei giovani interlocutori presenti. Durante la conferenza i bambini si sono confrontati tra loro sugli argomenti trattati. Applausi per l’iniziativa, che ha avuto molto successo e ha dimostrato quanto sia importante investire nella formazione dei giovani e nella promozione della legalità. Ci auguriamo che in futuro possano essere organizzati altri incontri simili. Per continuare a sensibilizzare e coinvolgere i giovani sul tema della legalità, del rispetto e della lotta contro ogni forma di violenza ed emarginazione.

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