Jesolo sott’acqua. «In sei ore sono caduti 230 millimetri di pioggia». Regione inginocchiata – .

Jesolo sott’acqua. «In sei ore sono caduti 230 millimetri di pioggia». Regione inginocchiata – .
Jesolo sott’acqua. «In sei ore sono caduti 230 millimetri di pioggia». Regione inginocchiata – .

Il presidente Luca Zaia non usa mezzi termini e parlare di autentico disastro per descrivere il maltempo in Veneto. Ammette le difficoltà e gli ingenti danni dopo i violenti acquazzoni, in alcuni casi anche con grandine, che hanno colpito il Nord Est. La situazione è in continua evoluzione. Ci sono stati allagamenti, frane, alberi caduti. Ci sono frane a Monselice dove domani le scuole rimarranno chiuse. Sulla costa Jesolo è andata letteralmente sott’acqua. Le province più colpite sono quelle di Vicenza, Padova e Veneziama i temporali non hanno risparmiato nemmeno alcune zone della provincia di Trevisano. Sono crollati due ponti a Malo (Vicenza) e sono crollati tre terrapieni a Isola Vicentina, Castelnuovo e tra Zimella e Cologna Veneta (Verona). Guardie speciali i Fiumi Livenza, Meduna e Tagliamento. L’allerta rossa durerà fino al primo pomeriggio di domani, venerdì 17 maggio.

Purtroppo le immagini sono quelle che si vedono spesso, quando piogge prolungate e abbondanti sono capaci di tenere sotto scacco intere città e territori. Come a Senigallia, come a Brescia, Prato, Ischia, solo per citarne alcune. E il cambiamento climatico sta moltiplicando la frequenza di queste violente precipitazioni che un tempo avremmo definito anomale.

In Veneto oggi dovevano aprire per la prima volta tutti e sei i bacini rotanti per drenare l’acqua piovana. È stato decretato lo stato di emergenza, come sempre in questi casi, e sono in corso i lavori per risanare gli argini di fiumi e torrenti completamente brecciati. Il consiglio delle autorità è di spostarsi solo se necessario e, se necessario, di farlo lontano dalle sponde dei fiumi che in questo momento rappresentano luoghi molto pericolosi e poco sicuri.

È un film che hai già visto. Ancora una volta le strade sono diventate fiumi, con la terra che semplicemente rigurgita acqua. Le case sono allagate e le persone sono costrette a lasciare le proprie case, anziani e bambini sono in pericolo. È successo anche questa volta, in Veneto. Mentre il Centro e il Sud Italia godevano già di temperature estive, Nel Nord Est sono scoppiati temporali che hanno provocato inondazioni e inondazioni.

«Non ci aspettavamo un’alluvione come questa a metà maggio», ha detto Zaia che ha definito il fenomeno «eccezionale per la sua stagionalità e per le sue caratteristiche: acquazzoni intensi in tempi brevissimi, che non permettono il drenaggio delle acque superficiali sgombrato per partire velocemente.” «Siamo in oggettiva difficoltà. Siamo di fronte a un evento insolito e non pianificato”, ha affermato. Per Zaia tra le cause del disastro si interviene anche sui banchi di nutrie e tassi: «La svolta di Castelnuovo e Isola Vicentina ne è la prova. Senza voler fare del male a questi animali, dobbiamo salvaguardare la vita dei cittadini. Non possiamo permettere che ciò continui e sicuramente occorre trovare un rimedio.

Vicenza, pioggia violenta e rara: un fenomeno che accade ogni 300 anni

Tra le zone più colpite c’è Vicenza dove sono caduti 230 mm di pioggia in sei ore a Velo d’Astico: un fenomeno che si verifica in media una volta ogni 300 anni. «Potrebbe succedere anche l’anno prossimo, anche se la probabilità è bassa. I cambiamenti climatici purtroppo renderanno questo evento sempre più frequente. Anche i 70 millimetri caduti in 30 minuti in altre zone del Veneto sono qualcosa che accade in media ogni 200 anni”, dice il professor Marco Marani del dipartimento Icea dell’Università di Padova e direttore del Centro studi sugli impatti del clima cambiamento con sede a Rovigo.

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Il Messaggero

 
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