Parigi 2024, il libro dei quiz per mettersi alla prova in vista delle Olimpiadi – .

Parigi 2024, il libro dei quiz per mettersi alla prova in vista delle Olimpiadi – .
Parigi 2024, il libro dei quiz per mettersi alla prova in vista delle Olimpiadi – .

Lo sport che regala emozioni. Il che è divertente e divertente. E che lezione. Anche ai più piccoli e piccoli. Proprio a loro. Ed è proprio da questa idea che nasce”Il libro-game di tutti gli sport olimpici”, di Marco Cattaneo, giornalista sportivo, conduttore televisivo e autore di libri per bambini. Tra regole sportive, racconti, pagine da colorare ed enigmi o quiz da risolvere: un modo divertente e istruttivo per prepararsi ai Giochi di Parigi 2024 (dal 26 luglio all’11 agosto).

Come è nata l’idea?

Scrivo libri per bambini ormai da molti anni ed è una cosa che mi piace moltissimo. Per la casa editrice Gallucci ne avevo scritto uno sul calcio qualche tempo fa, sempre un libro-partita. In occasione delle Olimpiadi che stanno per iniziare abbiamo pensato di scriverne uno su tutte le discipline sportive, che spesso sono anche meno conosciute del calcio. E’ un libro che mette tutto insieme. Dalla voglia di giocare e divertirsi – colorare, risolvere quiz e sostenere test – alla spiegazione di discipline forse meno conosciute.

Quanto è importante lo sport nella formazione e nella crescita?

È fondamentale perché nello sport si ritrovano tutti gli aspetti che appartengono alla vita reale. E che poi ritrovi a scuola, al lavoro, in famiglia, nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, lo sport ti insegna a perdere. Ma anche come vincere, come lavorare in gruppo, come lavorare in squadra. Lo sport rende tutti uguali. Porta tutti sulla stessa pagina. Questo è estremamente educativo. Ma soprattutto è molto importante riuscire a trasferire la cultura sportiva anche ai più piccoli. Deve essere una missione, una responsabilità di chi fa comunicazione sportiva e che sa quanto possano essere importanti le parole che usiamo e i concetti che esprimiamo quando parliamo di sport.

Anche perché “non si cammina mai da soli”…

Lo sport di squadra insegna questo, ma non solo. Se pensiamo agli Europei di atletica leggera, anche le singole discipline hanno gli stessi valori. Il compagno di allenamento che va a tifare o ad abbracciare qualcuno che magari fino a pochi istanti prima era suo avversario. Ma è stato anche il compagno di avvicinamento alla corsa, la persona con cui sono stati condivisi tanti sacrifici e si è fatto un percorso per raggiungere certi livelli. Centrale è l’idea di non camminare da soli. Perché cammini con tutte le persone che ti hanno accompagnato nella tua fase di crescita e formazione. Dalla mamma e dal papà che ti hanno portato ad allenarti, ai tifosi che ti hanno sostenuto nella competizione, ma anche ai compagni e agli avversari che devi imparare a trattare secondo i valori centrali dello sport. E con cui c’è la condivisione della vittoria e della sconfitta.

Come hai immaginato il libro?

Ho scelto di dividere ogni disciplina sportiva – sono più di 40 – in tre categorie pensando ai tre gradini del podio. Il primo passo riguarda la spiegazione delle regole fondamentali dello sport in questione. Il secondo passo è quello che racconta le storie più incredibili. Che siano sia educativi che formativi. Che trasmettono valori legati alle grandi imprese di quello sport – dal nuoto sincronizzato al tiro al piattello, al judo o all’arrampicata. La terza parte, invece, è davvero una parte di gioco e divertimento. Quest’ultimo non è solo esclusivamente legato allo sport, ma lo sport diventa un pretesto per cercare di insegnare anche elementi di matematica o di geografia. Sempre in modo ludico e partendo dallo sport. Mi ha aiutato in questo un bravissimo illustratore che si chiama Loris De Marco, con il quale avevo già collaborato e mi ero innamorato dei suoi disegni e che ha dato vivacità al libro.

Qual è una delle migliori storie olimpiche?

Ce n’è uno straordinario che coinvolge il tiro con l’arco. Alle Olimpiadi di Tokyo del 2021, An San della Corea del Sud ha fatto un po’ come Robin Hood tagliando in due la freccia scagliata dall’arciere precedente. Nella finale con il Messico, la messicana centra il bersaglio, scocca e taglia in due la freccia. E ce n’è un altro che viene dal ping pong. Lo scambio più lungo nel 1963 fu di due ore e 12 minuti. Un’altra curiosità è che nonostante la leggerissima palla di plastica si schiantò alla velocità di 178 km/h in una partita di qualche anno fa. E poi ci sono tutte le discipline legate alla volontà del CIO di rendere i Giochi sempre più interessanti anche agli occhi dei più giovani. Quest’anno, ad esempio, verrà introdotto un nuovo sport, il Breaking, le cui gare si disputeranno sotto l’Arco di Trionfo. Poi le mie preferite sono tutte le storie di vendetta, come quella di Irma Testa o Manila Esposito. Anche perché forse è un po’ retorico ma a volte lo sport viene definito come quella passione o disciplina che spesso ti salva la vita. Spesso è proprio così.

(a cura di Paola Arrigoni)

 
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