Prova dell’accordo Italia Viva – Forza Italia per il ballottaggio, Tajani: “Vedremo”. Saccardi: “Spero di esserci”

Prova dell’accordo Italia Viva – Forza Italia per il ballottaggio, Tajani: “Vedremo”. Saccardi: “Spero di esserci”
Prova dell’accordo Italia Viva – Forza Italia per il ballottaggio, Tajani: “Vedremo”. Saccardi: “Spero di esserci”

«Intanto andiamo al ballottaggio, poi si vedrà. Si può allargare al centro, come abbiamo fatto in Basilicata”. Antonio Tajani lo butta lì, sornione. Il ministro degli Esteri, oggi a Firenze per il Festival del Lavoro alla Fortezza da Basso, elogia il candidato del centrodestra Eike Schmidt ed evoca lo scenario lucano, dove alle ultime regionali Renzi si è alleato con la destra, contribuendo alla vittoria di Vito Bardi, rieletto presidente regionale. È uno scenario possibile anche a Firenze?

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“Vedremo. Certo la mia storia, la mia tradizione e il mio elettorato sono nel centrosinistra”, difende Stefania Saccardi, candidata sindaco di Italia Viva, parlando a LadyRadio. Alla questione scivolosa, il candidato renziano – che al mattino fa campagna contro il Pd per Palazzo Vecchio e al pomeriggio governa la Regione insieme al Pd come vicepresidente – sguscia via: “Come ha detto Schmidt, al ballottaggio Io e io gareggeremo con lui, quindi tifo Saccardi”. Se stessa, cioè.

Del resto, in questa campagna elettorale con ben dieci candidati sindaco – ultimo ad arrivare, per il rotto della cuffia, Lorenzo Masi dei 5 Stelle – sono tanti, praticamente tutti, a guardare dietro le quinte del ballottaggio, in programma il 23 e 24 giugno, dopo il primo turno dell’8 e del 9, in contemporanea con le elezioni europee.

Gli stimoli di Italia Viva vengono da molti interpretati come modi per alzare la posta, e le richieste di poltrone, dei renziani nei confronti del Pd, verso cui Italia Viva dovrebbe infine dirigersi, al di là delle scaramucce elettorali di queste settimane (è difficile pensare davvero che Saccardi possa restare deputato di Eugenio Giani annunciando un appoggio della destra, senza considerare che non è assolutamente certo che il popolo renziano fiorentino sia disposto a votare il candidato sindaco di Fratelli d’Italia).

«Schmidt dice che i sondaggi danno lui e Saccardi al ballottaggio? Niente di vero, uno scenario che non esiste, solo bugie”, dice Andrea Giorgio, attuale vicesindaco e coordinatore della segreteria regionale del Pd.

«Vinceremo al primo turno», dice a telecamere accese Andrea Ceccarelli, segretario comunale dem. Ma quando escono, pochi ci credono davvero. Con la spina Cecilia Del Re che lavora anche sugli schieramenti democratici, dando tutto per entrare in Palazzo Vecchio con la sua truppa, o magari da sola, non escludendo un consiglio d’opposizione.

A sinistra, invece, Palagi punta in queste settimane a rilanciare pubblicamente le proposte già elaborate nel programma elettorale (“non abbiamo le risorse economiche di chi tappezza gli autobus di manifesti ma abbiamo la gente dalla nostra parte e saremo noi ad andare al ballottaggio”, dice anche), mentre Masi conta di racimolare qualche decimale in più con l’appoggio del leader Giuseppe Conte, che dovrebbe arrivare in città almeno una volta, forse anche due , prima delle urne.

Osservatore molto interessato Francesco Casini, sindaco uscente di Bagno a Ripoli e candidato consigliere a Firenze a quota Italia Viva: se ci sarà l’accordo Pd – Iv, sarà lui il vicesindaco, con parecchio da digerire per l’ala schleiniana del Pd .

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