Zes Singola, approvazione della Ragioneria dello Stato al decreto di istanza di credito d’imposta – .

Zes Singola, approvazione della Ragioneria dello Stato al decreto di istanza di credito d’imposta – .
Zes Singola, approvazione della Ragioneria dello Stato al decreto di istanza di credito d’imposta – .
Il decreto contenente le disposizioni attuative per l’attribuzione del contributo sotto forma di credito d’imposta per gli investimenti nella Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, ossia l’unica SEZ, che comprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania , Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

“Un progetto ambizioso nel quale abbiamo creduto fermamente e che abbiamo sostenuto con forza, convinti degli enormi benefici che potrà apportare al sistema imprenditoriale delle nostre regioni del Sud, è oggi pienamente operativo – commenta il senatore di Forza Italia Dario Damiani, capogruppo in la commissione Bilancio – La ZES unica per otto regioni del Sud rappresenta una straordinaria opportunità per le imprese, veri motori dell’economia reale, principali soggetti capaci di creare occupazione e quindi crescita economica e benessere sociale. Sottolineo che si tratta della zona ZES più estesa d’Europa, circostanza che ne amplifica le potenzialità di sviluppo. Ho seguito la nascita della ZES interregionale e ora è concretamente in corso questa nuova fase, in cui le imprese beneficeranno di semplificazioni con autorizzazione unica e credito d’imposta, oltre ad altri benefici. La ZES unica va proprio nella direzione della nuova centralità del Sud in chiave euromediterranea”.

Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese già operanti o insediate nella singola SEZ, in relazione all’acquisizione di beni strumentali. Il credito d’imposta è determinato nella misura massima per le grandi imprese consentita dalla vigente Carta degli aiuti regionali 2022-2027 e, in particolare: per gli investimenti realizzati nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia nella misura del 40% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili; per gli investimenti realizzati nelle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, nella misura del 30% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili.

Il credito d’imposta è cumulabile con aiuti de minimis e altri aiuti di Stato, a condizione che tale cumulo non comporti il ​​superamento dell’intensità o dell’importo massimo di aiuto consentito dalle pertinenti discipline europee di riferimento; inoltre, è cumulabile, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, con altre misure agevolative non qualificabili come aiuti di Stato.

Per accedere al contributo gli interessati dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l’importo delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024.

 
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