assunzioni e forniture. Un dipendente parla per 6 ore – .

assunzioni e forniture. Un dipendente parla per 6 ore – .
assunzioni e forniture. Un dipendente parla per 6 ore – .

VENEZIA – Non solo le ipotesi di corruzione e di turbata libertà d’incanto sull’affidamento dei servizi digitali: si allarga l’indagine su Milano Cortina 2026. Ieri è emerso che anche la Procura ha aperto un procedimento per abuso d’ufficio e turbativa, per ora senza alcun indagato come era stato inizialmente per l’altro, su due fronti: da un lato le assunzioni, per verificare i contratti stipulati con persone legate al mondo della politica e dello sport o ai vertici della Fondazione; dall’altro sulle forniture. Per oltre sei ore un dipendente che ha lavorato (anche in altre aziende) al fianco dell’ex amministratore delegato per oltre 17 anni è stato ascoltato come persona informata dei fatti Vincenzo Novari, che ha ricevuto oggi un invito a comparire per l’interrogatorio da parte del sostituto procuratore Tiziana Siciliano e dei pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis.

LA CHAT E GLI IMPEGNAMENTI
Novari è difeso dall’avvocato Nerio Diodà, noto alle cronache di Tangentopoli come l’avvocato di Mario Chiesa. Insieme al manager sono indagati anche l’ex direttore tecnico dei servizi digitali Massimiliano Zuco e l’imprenditore Luca Tomassini, che secondo gli accertamenti della Guardia di finanza, in una chiacchierata interna alla società Vetrya avrebbero festeggiato così, dopo la nomina del manager. l’amministratore delegato nel 2019: «Oh andiamo, 5 miliardi di budget (miliardi nel budget, ndr), appena sentito». Secondo quanto trapelato, la dipendente avrebbe detto ai pm che sarebbe stato sempre Novari a consegnarle i curricula e a decidere sull’assunzione. Gli inquirenti hanno recuperato l’elenco dei 380 attuali dipendenti. Negli ultimi anni è aumentato il numero dei contratti a tempo determinato e indeterminato, ma ci sono anche stagisti e collaboratori. Intanto continuano le perquisizioni nell’abitazione di Novari. La ricerca su dispositivi e documentazione riguarda complessivamente tre ambiti: «reclutamenti nel periodo Novari», «contratti Vetrya», «sponsor tecnologici e servizi digitali per la Fondazione». Due avvocati, «anche per tutelare la riservatezza dei dati aziendali non pertinenti alle indagini», hanno chiesto che venissero effettuate copie forensi sui computer acquisiti, con selezione dei dati nel controinterrogatorio tra le parti. In tema di avvocati, per la Fondazione ha depositato la candidatura come parte offesa la professoressa Paola Severino.

L’INtuizione
Intanto sono trapelati dettagli sul contratto per “la fornitura di servizi tecnologici e di cyber security” da circa 176 milioni di dollari, pagato a Deloitte Usa da Milano-Cortina 2026, che si è trovata a pagare anche 74 milioni di euro per consulenze digitali a alcune aziende che fanno capo al colosso, che invece ha contribuito con 7 milioni in qualità di sponsor dell’evento. Sono queste le presunte “anomalie” citate nei decreti di ispezione e perquisizione. Il cosiddetto contratto “Pisa” avrebbe comportato “un indebitamento enorme per la Fondazione” e avrebbe avuto per oggetto “servizi tecnologici parzialmente sovrapposti a quelli già forniti” da Vetrya poi diventata Quibyt. Pertanto, i pubblici ministeri necessitano di una “indagine approfondita”.

IL GELO
Intanto tra la Fondazione e Novari scende il gelo. «Non c’è altro da commentare: sono inchieste che riguardano una persona partita con una richiesta esplicita dei soci fondatori, degli enti locali e ribadita dai due governi, Draghi e Meloni», ha detto ieri il presidente Giovanni Malagò. Dalle parole del numero uno del Coni emerge che la sostituzione dell’amministratore delegato nel 2022 era stata espressamente richiesta dai diversi livelli istituzionali: Comuni, Regioni, Province autonome e Palazzo Chigi, che avevano palesato anche la loro insoddisfazione per il lento funzionamento del tempo .

L’INFORMAZIONE
Nel frattempo il senatore dem Andrea Martella, con i colleghi Nicola Irto, Lorenzo Basso e Michele Fina, ha formulato una richiesta di informazioni al forzista Claudio Fazzone, presidente della commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama. Gli esponenti del Pd chiedono di sentire i ministri Matteo Salvini (Infrastrutture) e Andrea Abodi (Sport), “per conoscere lo stato di avanzamento di tutti i lavori”. Pur sapendo che i cantieri sono gestiti da Simico, i dem intendono capire se “ci sono rischi di ritardi sui tempi”.

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Il Gazzettino

 
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