Il Bologna torna in Champions dopo 60 anni, la città si tinge di rossoblù e celebra i suoi eroi – .

Il Bologna torna in Champions dopo 60 anni, la città si tinge di rossoblù e celebra i suoi eroi – .
Il Bologna torna in Champions dopo 60 anni, la città si tinge di rossoblù e celebra i suoi eroi – .

Il capoluogo emiliano celebra l’Europa riscoperta dopo il 2002 grazie a Thiago Motta: decine di migliaia di persone hanno accompagnato giocatori e staff che hanno percorso le vie del centro a bordo di un bus scoperto, fino a Piazza Maggiore per l’abbraccio con i tifosi.

Il Bologna celebra gli eroi di una stagione da ricordare con decine di migliaia di tifosi, prima seguendo il bus scoperto con tutta la squadra a bordo in giro per la città, poi con l’abbraccio del popolo rossoblù in Piazza Maggiore. Il ritorno in Europa ventidue anni dopo l’ultima esperienza oltre i confini nazionali, ma questa volta dalla porta principale della Champions League, come invece non è avvenuto per sessant’anni, era già stato festeggiato spontaneamente dai tifosi del Bologna nella stessa piazza simbolo della città dieci giorni fa, subito dopo il fischio finale al termine della vittoria per 2-1 dell’Atalanta sulla Roma, che ha regalato alla squadra di Thiago la qualificazione matematica alla massima competizione continentale Motta. . Poi, finito il rocambolesco 3-3 contro la Juventus al Dall’Ara, c’è stato il bis, con i giocatori in giro per il campo e lo stadio a festeggiare, ma mercoledì sera il Bologna e la sua squadra, quasi alla vigilia Nell’ultima partita della stagione contro il Genoa, era il momento dei festeggiamenti ufficiali.

Prima di abbandonarsi all’abbraccio della città, il sindaco Matteo Lepore ha incontrato personale, staff e dirigenza per consegnare l’ Nettuno d’oro, uno dei più importanti premi sotto le torri; una benemerenza civica assegnata dal 1974 ad aziende, cittadini, istituzioni e associazioni culturali che hanno onorato la città con la propria attività professionale e pubblica, con la consegna di un premio consistente in una riproduzione della celebre statua del Nettuno posta sull’omonima statua fontana, senza dubbio uno dei simboli di Bologna. Due dediche speciali per l’occasione: una per Siniša Mihajlovićsulla panchina emiliana dal 2019 al 2022, scomparso nello stesso anno e mai dimenticato da queste parti, e uno per Davide Ferrerio, il giovane tifoso del Bologna, in coma da quasi due anni dopo il pestaggio in Calabria. Allo Stadio Dall’Ara, dove si è svolta la breve cerimonia, era presente anche il padre, Massimiliano, che da sempre condivide la fede calcistica del figlio.

Il Bologna si qualifica alla Champions League, al centro sportivo risuona l’inno: in città esplode la festa

Successivamente è iniziato il corteo e la festa vera e propria, con il pullman che dal piazzale della Curva Bulgarelli si è diretto prima verso Via Andrea Costa, poi per le vie del centro, Via Indipendenza e arrivando nel cuore della città, dove accogliere la squadra. erano almeno venti, se non trentamila persone. O forse ancora di più, dedicando cori e striscioni per tutti, da Orsolini, ora adottato dalla città, come capitano De Silvestri, soprannominato il sindaco; dal talentuoso attaccante Zirkzee, a Saelemaekers, Calafiori, Ferguson, Freuler e El Azzouzisempre più idoli dei tifosi, fino ovviamente a Mister Motta, già con le valigie pronte secondo le indiscrezioni e con la stagione estiva ormai alle porte.

L’ultima volta del Bologna in una competizione europea risale alla stagione 2002/2003: in campo c’erano Beppe Signori, Pagliuca tra i pali, Meghni, Locatelli, Nervo; in panchina Francesco Guidolin. Nell’estate del 2002, in virtù dell’art Posto conquistato nel campionato precedente, il club rossoblù ha avuto la possibilità di guadagnarsi la partecipazione alla Coppa UEFA attraverso la Coppa Intertoto, sogno però infrantosi nella finale contro il Fulham. Andò decisamente meglio nel 1999, quando il Bologna, che in quel periodo in Europa non era poi così un’eccezione, con Carletto Mazzone in panchina e Beppe sempre gol a fare da apripista (tra l’altro appena arrivato dopo l’addio di Baggio), sfiorò l’impresa in Coppa Uefa, arrivandoci dalla porta di servizio dell’Intertoto, che in quell’occasione si alzò al cielo. Il sogno europeo dei rossoblù si è fermato in semifinale contro l’Olympique Marsiglia di Fabrizio Ravanelli, ma questa è un’altra storia. Il nuovo capitolo relativo all’avventura europea del Bologna, però, è ancora tutto da scrivere.

 
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