vedremo, faremo, ci stiamo lavorando, stiamo progettando, dell’amministrazione Cassì – .

Seconda sessione ispettiva dell’anno per il Comune di Ragusa: secondo i regolamenti dell’assemblea civica e delle commissioni consiliari ne sarebbero previste due al mese.
Senza opposizioni degne di questo nome, l’amministrazione Cassì è riuscita ad abituare i consiglieri comunali a questi ritmi.
Del resto non esiste alcuna forma di rispetto, se non formale ed apparente, per gli eletti, anche i rappresentanti della maggioranza sono tenuti sotto il giogo del sindaco, non possono esprimersi, non possono criticare, devono osservare quanto stabilito nel regolamento incontri di catechesi preventiva nei consigli comunali.
I consiglieri di minoranza non vengono presi in considerazione, i pochi recalcitranti, ne sono rimasti un paio, non vengono ascoltati, non vengono nemmeno date risposte alle domande in tempo utile, come è successo in quest’ultima seduta, vengono anche trattati male da qualche consigliere che sfrutta la situazione, si sente difeso e parla troppo.
Del resto quando in Aula, nella penultima seduta del consiglio comunale, ascoltiamo il leader del Pd esortare l’amministrazione a fare chiarezza sulle fibrillazioni della maggioranza, affermando “se avete bisogno di aiuto, noi siamo qui” o l’assessore Chiavola che si vanta di non pubblicare sui social foto che dimostrano la mancanza di decoro in città, preferendo aspettare interventi che non arrivano, è andata perduta ogni speranza di una politica normale, fatta di maggioranza democratica e opposizione.
Gli unici esponenti di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle sono del tutto ininfluenti perché fanno poca e blanda opposizione, quando lo fanno, anche l’assessore La Porta è allineato al PD, restano solo l’assessore Mauro e il suo collega di gruppo, che sono troppo silenzioso. , Il giorno successivo.
Come vedremo, in quest’ultima seduta, Mauro ha sollevato problemi molto delicati e sensibili relativi a Iblea Acque, ma il Sindaco si mostra molto tranquillo, anche perché le questioni sollevate riguardano le società partecipate e non si riferiscono direttamente all’attività amministrativa.
Al momento nessuno è riuscito a dare una svolta a causa delle presunte irregolarità nell’approvazione del Piano Regolatore; Restano le ultime spine nel fianco di Cassì, i consiglieri eletti dalle liste di maggioranza, Bennardo, Caruso e Zagami, un trio composito, eletto ciascuno da una lista diversa, nello spirito della Democrazia Cristiana di Ignazio Abbate, che minacciano di creare una da tempo il nuovo gruppo consiliare, che ora attende i risultati delle elezioni europee, per capire cosa è meglio fare.
Bisognerà verificare il peso di Abbate, il peso dei suoi ragusani, il peso di Cassì che dovesse convergere i suoi voti su Falcone di Forza Italia, anche risultati apparentemente irrilevanti, come quelli del PD o del partito di De Luca, potrebbero essere utile per delineare il futuro di questa città dove qualcuno si sta muovendo per quelle regionali ma, soprattutto, per le prossime comunali.
Con così tante persone ricoverate in reparto, minoranze, da chi è in coma profondo a chi non può riprendersi ma verrà dimesso, per Cassì e il suo cerchio magico si profila solo un futuro luminoso, semmai i problemi, che sono ancora in fase embrionale stato, saranno tra i nuovi aspiranti protagonisti dello stesso cerchio magico.
Quanto accaduto nella seduta ispettiva di mercoledì 22 maggio è la chiara rappresentazione di questo stato di cose, della volontà di Cassì di proseguire con una navigazione lenta ma sicura, con il peso sulla nave di un manipolo di nuovi alleati che, finalmente, hanno lasciato ne era convinto anche lui, non hanno apportato alcun valore aggiunto al suo governo e alla sua maggioranza, con elementi che si sono rivelati autentici pesi morti, una navigazione favorita dal silenzio che grava sulle poche questioni delicate sollevate e da una calma rassegnata per il l’attuazione, se mai ce ne fosse bisogno, (il primo programma elettorale completamente ignorato docet ndr) del programma elettorale.
Il tutto condito da un bollettino di bordo sempre positivo, dove ogni critica viene sminuita, ogni osservazione ignorata come strumentale e ogni criticità minimizzata.

Sono state esaminate quattro domande: due riguardanti San Giacomo dell’assessore Chiavola e una degli assessori Bennardo, Zagami, Caruso: segnaletica, manutenzione, pulizia dei bordi stradali, eccesso di vegetazione spontanea. E lì il festival del Vedremo, faremo, stiamo provvedendo, stiamo progettando.
Criticità che persistono dall’installazione di Cassì 1, ammesso che i segnali risalgono a decenni passati, ma, con calma e secondo le esigenze di bilancio, verranno affrontate.
I soldi per la cultura, gli esperti, l’effimero e i capricci delle opere pubbliche inutili, si trovano sempre quando si tratta di pulizia delle strade, manutenzione, verde trasandato, quartieri infantili disastrosi, scarsa illuminazione, interventi nelle frazioni, e altre cose più o meno urgenti interventi, tutto si fa con calma, quando i soldi ci sono e con iter burocratici che fanno rabbrividire.
Ma nessuno si ribella, anzi si dichiara soddisfatto delle risposte, ricevute anche dopo quattro mesi.
Di scarso peso politico e altrettanto scarso risultato la questione del trio Bennardo, Zagami e Caruso sull’utilizzo dei fondi della legge 61/81.
Il gruppo è troppo disaggregato e, inspiegabilmente, continua a voler muoversi unito: troppo condizionato dai rappresentanti politici, l’assessore Caruso, che proprio nel momento di discutere la sua interrogazione, ha preferito condurre la seduta da vicepresidente, troppo moderato, elegante e contenuto l’assessore Zagami che si è lasciato trattare male dall’assessore Gurrieri, un candidato che ha scagliato in faccia agli eletti dai cittadini, senza alcun rispetto, lui e l’assessore Bennardo, astenendosi dal farlo nei confronti del vicepresidente del Consiglio, il scarsa la percentuale di presenze in Aula per la votazione su documenti importanti.
Libero da vincoli, l’assessore Bennardo, ma senza voler affondare il coltello nelle ferite, ha dichiarato solo in aula, rispondendo alla domanda dell’assessore sui centri storici: “Avvocato, lei ha detto mezze verità e tante bugie”.
Del resto il re dei centri storici doveva inventarsi qualcosa, un settore che con strade, mobilità urbana, verde pubblico, arredamento, raccolta dei rifiuti abbandonati, cultura e turismo rientra nelle delegazioni del nulla cosmico di questo secondo mandato di Il sindaco Cassì.
Alla fine, da un’importante, dettagliata e tempestiva domanda sull’utilizzo dei fondi della Legge Ibla, per gli anni 2021, 2022 e 2023, anche grazie all’errore nella scelta della risposta orale, non se ne è venuto fuori nulla.
Abbiamo chiesto quali lavori si stanno realizzando e quali da iniziare, nessuna risposta, accuse di responsabilità per ritardi, nessuna risposta, il motivo dei ritardi nell’approvazione dei piani di spesa, nessuna risposta soddisfacente, mancato aggiornamento del sito istituzionale del Comune riguardo alla questione in questione, nessun riscontro, e l’ultima domanda concreta: quali sono state le opere strategiche realizzate per lo sviluppo dei centri storici a partire dal 2018? Nessuna risposta.
Risposte tardive, parziali, irrilevanti, invece di andare in giro a citare leggi e decreti, si sarebbe dovuto chiedere molto semplicemente, per ogni anno, finanziamenti, dettaglio delle somme spese e dettaglio dei residui con possibile successivo utilizzo.
L’assessore si è invece soffermato su elementi banali e ordinari, la quota riservata dei fondi per le spese d’ufficio, gli eventi, l’organizzazione, non si sa quante volte ha citato la Commissione Centri Storici che deve solo approvare i progetti presentati dall’amministrazione e, invece, , come per l’Osservatorio Tassa di Soggiorno, è destinato a trasformarsi in un organo consultivo, un alibi di partecipazione e condivisione di scelte che verranno, però, imposte.
Intanto il centro storico continua a morire, spopolamento residenziale e commerciale, incentivi del tutto ininfluenti, mancanza di decoro, tempi lunghissimi per i piani di spesa della 61/81, per i trasporti pubblici, per il piano particolareggiato del centro storico, per l’auto parco di Ibla, per la metropolitana di superficie, per la pulizia della città, per un programma culturale degno di questo nome e per uno sviluppo turistico ed economico che manca ma potrebbe essere l’elemento trainante, soprattutto del turismo se gestito da leader e persone competenti in il campo.


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