incontro con Benelli, Spadoni e Panichi. “Dietro un’impresa ci sono tanti sacrifici” – .

incontro con Benelli, Spadoni e Panichi. “Dietro un’impresa ci sono tanti sacrifici” – .
incontro con Benelli, Spadoni e Panichi. “Dietro un’impresa ci sono tanti sacrifici” – .

Cosa c’è dietro le quinte di una grande impresa sportiva? Lo hanno raccontato i protagonisti al Panathlon Club Pesaro presieduto da Angelo Spagnuolo: Matteo Panichi, ex giocatore di basket, allenatore di squadre professionistiche e della Nazionale di basket maschile; Piero Benelli, ex pentatleta, medico della VL e della Nazionale di pallavolo maschile, e Sara Spadoni, ex atleta di nuoto sincronizzato, consulente per la carriera degli atleti. “Con il basket è stato amore a prima vista – racconta Panichi, fiorentino di origine ma pesarese d’adozione –. Arrivai a Pesaro alle 16, avevo fatto vari provini e Sergio Scariolo, allora responsabile del settore giovanile, mi chiamò in quella che oggi è la mia città. Nella mia carriera ho avuto l’opportunità di giocare in squadre molto forti e di imparare da giocatori di alto livello come Darren Daye e Darwin Cook, ne sono sempre rimasto affascinato. è stato Piero Benelli a farmi capire che per fare questo avevo bisogno anche della teoria, dovevo allenarmi. Così ho deciso di scendere di categoria e iniziare a studiare. Ho avuto la fortuna di poter iniziare subito a praticare con il settore giovanile Scavolini”. “Ho iniziato a praticare il pentathlon moderno durante il liceo, e nell’ultimo anno sono andato ad allenarmi a Roma – ricorda Benelli –. Nel 1980 fui scelto anche come probabile olimpionico, ma poi decisi di dedicarmi a tempo pieno agli studi. Sport Tuttavia non l’ho mai abbandonato e sono diventato medico sportivo. Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza degli atleti sull’importanza di uno stile di vita sano”. C’è spazio anche per il futuro e per Parigi 2024: “La Nazionale di pallavolo deve ancora qualificarsi, ci aspetta un’estate impegnativa. Ci aspettano 8 partite difficili, dovremo vincerne più possibili”. “Molti atleti non capiscono l’importanza di fare altro quando si svolge un’attività sportiva di alto livello – ha detto Sara Spadoni –. Studiare è una difficoltà ma anche un’opportunità”.

ld

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Lombardia, selezione e domande – .
NEXT “Per Elisa – Il caso Claps”, girato quasi interamente in Basilicata tra Potenza, Matera e Rionero, speciale Nastro d’Argento al regista Pontecorvo e al protagonista Saurino