Per recuperare il rapporto dei cittadini di questa terra con le loro radici e costruire nuove opportunità soprattutto per le generazioni attuali e future, è fondamentale ripartire dai più piccoli, anzi dai piccolissimi. Dobbiamo incuriosirli, anche e soprattutto attraverso il gioco, verso la storia e l’identità di cui sono eredi, accompagnandoli nei depositi culturali dei nostri territori che spesso rimangono sconosciuti agli stessi adulti. Dobbiamo e possiamo stimolare l’interesse, suggerire percorsi formativi e indicare anche quali percorsi professionali intraprendere domani. Dobbiamo saper emozionare e affascinare ragazze e ragazzi sul valore del nostro passato.
È con questo spirito che il Centro per l’infanzia “Magnolia” di Corigliano Rossano diretto da Teresa Pia Renzo, nel quadro delle numerose iniziative che ne caratterizzano la complessiva proposta didattica e pedagogica e lo stesso impegno di responsabilità sociale per il territorio in tutti i mesi di l’anno, ha organizzato lo stage a Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide e da parco archeologicoper un’esperienza sulle tracce dell’antica Sibari, il Segno Distintivo Identità Distintivo (MID) extra ordinario calabrese più riconosciuto al mondo.
I bambini dell’asilo, travestiti da veri piccoli Indiana Jones, sono stati protagonisti di una campagna di scavi davvero speciale che ha portato alla luce anche zolle di terra, tra lo stupore e la meraviglia di chi aveva appena scoperto un tesoro, cocci e resti del Sibarita fasto magnogreco.
Armati di scope, spazzole e cazzuole, i bambini guidati dall’associazione Ethra Archeologia e Turismo hanno avuto la possibilità di svolgere il lavoro di un archeologo e di effettuare uno scavo simulato.
«È importante già a questa età – dice Renzo – iniziare a suscitare la curiosità dei bambini verso discipline come la storia e l’arte. Nei processi educativi serve a valorizzare la creatività, stimolare la curiosità e insegna a osservare il mondo con occhi diversi”.
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