«Taranto nel cuore, ero in curva a Vicenza. Capuano mi piace, spero che resti” – .

«Taranto nel cuore, ero in curva a Vicenza. Capuano mi piace, spero che resti” – .
«Taranto nel cuore, ero in curva a Vicenza. Capuano mi piace, spero che resti” – .

«Quando mi hanno chiesto di seguire il Taranto nella partita playoff di Vicenza non ho avuto dubbi. Vi ho solo chiesto di non dire nulla per sorprendere i tifosi che ci vogliono bene in ricordo di Erasmo. E così è stato. All’arrivo sono stato sopraffatto dall’affetto e dai canti agghiaccianti. Queste persone sono straordinarie. Come si può non amarlo e non amare questa squadra e questa città? Le parole di. grondano di affetto ed emozione Paola Raisivedova di Erasmo Iacovonel’indimenticabile attaccante rossoblù che nel 1978 perse la vita in un incidente stradale proprio nella stagione in cui era in testa al campionato con i suoi gol Tarantino nella serie A.

I tifosi ionici non hanno dimenticato il loro centravanti e hanno mantenuto un legame profondo con Paola Raisi. Un affetto più forte di tutto, anche della distanza. Così, sabato scorso, parte della carovana rossoblù è passata da Carpi, dove Paola vive da sempre. E tra cori e ricordi si è trasferita sulla scalinata del “Romeo Menti”, lo stadio del Vicenza in cui il Taranto di Capuano ha lottato fino all’ultimo, senza riuscire a qualificarsi per il turno successivo dei playoff di Serie B, ma onorando la passione di i 1200 tarantini si sono accalcati insieme a Paola Raisi nel settore riservato agli ospiti.
“È stato bello. Peccato per il risultato, ma ci abbiamo sperato fino alla fine. E peccato per gli atti vandalici. Sono ragazzi a cui bisognerebbe far capire quanto sbagliano verso se stessi e verso gli altri”.

I colori rossoblù le sono rimasti davvero nel cuore…
«Ho raccolto l’eredità dell’Erasmus. È ancora amato. Ma amava tantissimo anche i tarantini. Per lui erano la sua gente. Si allenava con passione e con i gol voleva ripagare l’affetto dei tifosi. Non possiamo dimenticare il legame di allora con la gente. Ma anche con i miei compagni con l’allenatore Gianni Seghedoni, che è stato come un padre per i giocatori, e con il presidente Giovanni Fico”.

Quel Taranto era forte e compatto. Un po’ come quello di quest’anno?
«Ammiro moltissimo mister Eziolino Capuano e spero che resti a Taranto. Parlo da tifoso, anche se capisco che su queste decisioni possano pesare tante cose oltre all’affetto. E giustamente. È un leader e quest’anno ha avuto qualcosa di magico. Ha riportato tanti tifosi allo stadio e ha unito l’ambiente, superando tante difficoltà. Ribadisco, spero che resti a Taranto”.

Cosa hai visto di speciale nella squadra di Capuano?
«Credo che l’allenatore sia stato ammirevole e molto bravo a riportare un clima di affetto attorno alla squadra. Capuano ha dato tanto dentro e fuori dal campo, sicuramente molto di più di quello che aveva. Lo ha fatto per la gente e i tarantini lo hanno capito. Per questo il rapporto che è nato è più forte anche della delusione per il risultato e della rabbia per il rigore in classifica”.

La strada con Capuano è quella giusta?

“A mio parere, sì. Ma vorrei dire una cosa ai tifosi e all’ambiente tarantino in generale. Sarò sempre dalla parte dei tifosi, perché le emozioni che mi fanno vivere sono uniche. Credo che sia giusto essere sempre trasparenti con i tifosi. Penso anche che a Taranto bisognerebbe recuperare serenità ed essere più tranquilli, anche nei giudizi a volte eccessivi. Credo che per il bene del Taranto Capuano debba restare in panchina, ma anche che si debba lavorare per unire e superare i disaccordi che arrecano danni e minano la tranquillità dell’ambiente. Andare d’accordo è un buon inizio per lavorare bene e raggiungere i risultati che tutti desideriamo per la nostra squadra”.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Leggi l’articolo completo su
Giornale pugliese

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Bisceglie – Parcheggio a pagamento, riparte il servizio senza il personale storico – .
NEXT “Sogno di scrivere una pagina nella storia di questa società” – .