Napoli-Lecce 0-0, il commento di Marco Marini sulla partita – .

Finisce da Maradona Napoli il secondo scudetto consecutivo della leccese in Serie A e gli uomini di Luca Gotti ha conquistato un punto meritato in uno stadio sempre difficile e contro una squadra che doveva ancora chiedere l’ultimo posto della stagione per qualificarsi alla Conference League.

Dopo le sconfitte subite contro Udinese e Atalanta, il Lecce gioca una gara attenta nell’ultimo match di stagione e non vuole chiudere con un’altra battuta d’arresto. Gotti promuove Berisha trequartista alle spalle di Krstovic, riporta Almqvist sulla fascia destra e mantiene invariato l’assetto difensivo con Gallo e Gendrey ali, Pongracic e Baschirotto centrali e Dorgu ala sinistra.

E’ un Lecce che piace nei primi quarantacinque minuti: contiene e riparte pericolosamente, sfiora anche il gol, sfiora il palo alla sinistra di Meret con Dorgu, sfiora la rete con un tiro di Berisha deviato a lato palo e soffre poco il grande possesso palla dei padroni di casa, limitandone la pericolosità.

Ciò che salta all’occhio anche in questa partita, però, è l’incapacità della squadra di servire Almqvist con rapidità: è un “ritornello” che ci ha accompagnato per tutta la stagione. È come se i giocatori non si rendessero conto dell’arma in loro possesso, soprattutto quando lo svedese ha il campo a disposizione: per quattro volte è partito fortissimo ma per tre volte il suo compagno ha scelto un’altra soluzione.

Nell’unico momento in cui Gendrey ha deciso di tirarla, Pontus, dopo aver “bevuto” Olivera, diretto realizzatore, ha messo il trailer (Berisha) in condizione di colpire a rete a colpo sicuro, e il giovane albanese avrebbe segnato anche se il suo il tiro non era stato toccato all’ultimo momento da un difensore. Riflettendoci, è un vero peccato che le doti di Almqvist non vengano sfruttate a dovere e, se il Lecce riuscisse a riconfermarlo per la prossima stagione, speriamo che anche Gotti inizi a lavorare per migliorare questo aspetto della fase offensiva dei giallorossi.

Nella seconda metà, il Napoli per una decina di minuti attacca con più convinzione, mettendo in difficoltà anche Pongracic e compagni, ma un ottimo Falcone e i pali impediscono agli azzurri di trovare la via della rete. Caldara le ha provate tutte, alla fine ha messo in campo anche Osimhen, ma il risultato, tra i fischi di Maradona ai suoi beniamini, non è andato a buon fine.

Ora il leccese aspetterà i risultati delle partite serali, che mentre vi scriviamo non sono ancora iniziate, per sapere se sarà riuscito o meno a raggiungere il tredicesimo posto. Sappiamo che il piazzamento definitivo farà sì che più o meno soldi finiscano nelle casse dell’US Lecce e di conseguenza parte di quei soldi andranno ad incrementare il bonus salvezza già concordato tra la squadra e la società.

lobotka affronta dorgu

Ora ci sarà la “rottura di ranghi” e giocatori, tecnici e preparatori potranno godersi il meritato riposo (a parte quelli che arriveranno nelle rispettive Nazionali) dopo una stagione in cui, nonostante qualche preoccupazione, il risultato è stato ben ottenuto. in anticipo.

Manca poco più di un mese all’apertura del mercato, ma chiaramente i contatti per migliorare la squadra sono già iniziati. Dalle indiscrezioni si ripartirà con Gotti e il 4-2-3-1, un sistema che non si discosta molto dal 4-3-3, di conseguenza gli “aggiustamenti” mirati in fase di mercato non dovrebbero essere molti .

Riguardo alle “uscite”, il Presidente ha detto che per lui possono restare tutti i ragazzi che hanno composto la rosa in questa annata sportiva, che non c’è bisogno di vendere nessuno a meno che non arrivino offerte essenziali per il singolo e per l’Us Lecce.

 
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