“Voglio cambiare l’Ue, non funziona così” – .

“Voglio cambiare l’Ue, non funziona così” – .
“Voglio cambiare l’Ue, non funziona così” – .

Giorgia Meloni traccia il piano per l’Europa che verrà. Ospite di ‘Down the Mask’, su Radio 1 Rai, il presidente del Consiglio è intervenuto così in vista dell’avvicinamento alle elezioni continentali: “Oggi c’è il margine per costruire una maggioranza diversa al Parlamento europeo e per politiche diverse. Se le cose non vanno così, ho già dimostrato che con il buon senso l’Italia può fare da apripista su molte politiche. Penso che l’Europa debba soprattutto cambiare le sue priorità, la sfida è un’Europa che si occupi di molte meno cose rispetto a quanto ha fatto negli ultimi anni, regolando cose minime nella vita dei cittadini. Dobbiamo ritornare a un principio di sussidiarietà in base al quale l’Europa fa meno cose e le fa meglio. Sarebbe un cambio di ritmo da cui l’Europa trarrebbe beneficio, ed è ciò che vogliono i conservatori europei. Io – ha rimarcato il presidente del Consiglio – non cerco compromessi, provo a cambiare qualcosa che non funziona e se gli italiani mi danno una mano penso di potercela fare. Un’opportunità come queste elezioni europee non è mai esistita. Gli italiani vedono l’Europa come qualcosa di lontano, ma faccio appello al voto, l’Europa si prenderà cura di noi nei prossimi cinque anni. Noi conservatori siamo gli unici che possono cambiare ritmo”.

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La Meloni non si è sottratta alla domanda sul suo rapporto con Ursula von der Leyen, che secondo alcuni retroscena sarebbe stato molto stretto: “Era normale che io costruissi un rapporto istituzionale con la presidente della Commissione europea von der Leyen, certa italiana le ricostruzioni e le semplificazioni mi fanno sorridere… a me interessa solo portare a casa i risultati, nonostante l’opposizione dell’attuale Commissione Europea”.

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Si passa poi alla riforma del premier: “L’opposizione non vuole la riforma, Pd e Movimento 5 Stelle sono per il mantenimento dello status quo. Il Pd chiede il raddoppio dei senatori a vita, il Movimento chiede la cancelleria tedesca, cioè l’istituzionalizzazione degli inciuci. Per me le cose devono cambiare”. Infine la Meloni fa un passaggio sulla guerra in Ucraina: “Stiamo iniziando a lavorare con gli ucraini per capire i passi da fare. Se Vladimir Putin vuole la pace deve ritirarsi. Se avessimo permesso che la guerra imperialista russa si svolgesse più velocemente, avremmo avuto la guerra più vicina a casa. Oggi – ha commentato – si comincia a parlare di tavoli negoziali grazie a chi ha reso difficile quel tentativo espansionista russo sostenendo l’Ucraina, che ha resistito coraggiosamente, come Davide contro Golia. Si sta ora elaborando una prima bozza della Conferenza di pace in Svizzera a margine del G7 italiano. È essenziale continuare a svolgere questo lavoro. In caso di situazione di stallo è necessario un tavolo negoziale”.

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