“Irrompi nell’aula consiliare di un comune, assessore Aronne, la politica non deve disprezzare chi è in difficoltà…” – .

Viterbo – Roberto Talotta si rivolge all’amministratore dopo che, lo scorso 27 maggio, una signora interruppe la presentazione di un evento chiedendo di essere ricevuta dal sindaco Chiara Frontini

Viterbo – La Signora irrompe in consiglio comunale

Roberto Talotta

Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Roberto Talotta si rivolge all’assessore Emanuele Aronne dopo che il 27 maggio scorso una signora è entrata nella sala consiliare interrompendo la presentazione di un evento e chiedendo di essere ricevuta dal sindaco Chiara Frontini per metterla al corrente della sua situazione personale. Per cercare di calmare la signora sono intervenuti sia l’assessore Emanuele Aronne che la segretaria del sindaco Martina Indiveri.

«Un modo di fare che non possiamo giustificare», ha detto l’assessore allo sport Emanuele Aronne presente nella sala Ercole, una volta ripresa la conferenza stampa.

“Una mancanza di rispetto per le persone che lavorano per il territorio”, ha precisato.


Oggetto – Riflessioni sulle dichiarazioni dell’assessore Aronne in merito alla protesta di una donna in sala consiliare:

Caro Consigliere,

Mi rivolgo a voi in merito alle dichiarazioni rilasciate in seguito all’irruzione nella sala consiliare di un cittadino disperato, che si lamentava delle false promesse del sindaco e delle sue difficoltà quotidiane senza trovare alcun sostegno da chi, invece, dovrebbe lavorare per i bisogni di chi che rientrano nelle fasce più svantaggiate della popolazione.

Lei ha definito la protesta un “modo di fare che non possiamo giustificare e una mancanza di rispetto verso chi lavora per il territorio”, quasi a ricordare il reato di “lesa maestà”. In linea di principio possiamo anche concordare con il suo giudizio che però, è bene ricordarlo, era rivolto ad un essere umano che esprimeva una serie di notevoli problematiche, un giudizio inclemente rivolto ad una donna disperata stanca di certe promesse, di mancati aiuti , di appelli mai ascoltati, molto simili a quelle controversie umane e sociali che poi scivolano nell’“oblio”, quello strumento vergognoso di cui i politici arroganti si servono sempre più spesso per non rispettare quanto assicurato, soprattutto durante le campagne elettorali.

Non c’è da stupirsi se l’esasperazione cresce ogni giorno tra le fasce più deboli della popolazione, soprattutto tra quelle persone che, è bene ricordarlo, non vivono uno stato di tranquillità economica, magari come quello di cui godono tutti i rappresentanti della classe politica.

Quindi, caro assessore, se l’azione di disturbo posta in essere dalla signora in questione, all’interno dell’aula consiliare, non può essere giustificata perché dimostra la “mancanza di rispetto verso chi lavora per il territorio”, proviamo ad analizzare i fatti da un’altra prospettiva. angolo, quando sono i comuni cittadini a non ricevere servizi adeguati e che aumentano le criticità che i viterbesi ben conoscono, come le strade sporche e sconnesse, come i marciapiedi abbandonati a se stessi e completamente impraticabili, come gli allagamenti causati dalle fognature che non sono mai state pulite, come il non trovare posto letto a Belcolle, come l’attesa vana di un appuntamento per una visita specialistica, come le numerose telefonate, senza alcun effetto, con la segnalazione di disservizi e disservizi vari.

Questa, e molto altro, è la chiara conseguenza della negligenza della politica, e di chi la rappresenta, nel rispondere ai bisogni dei cittadini e di questa sorta di distacco tra il “paese legale” e il “paese reale”. ”, può oggettivamente essere esplicito nella suddetta “mancanza di rispetto” anche nei confronti di persone come la donna che, a suo modo, ha voluto denunciare questo “distacco” con la sua singolare protesta in aula consiliare.

“Questa è una società che va troppo veloce e bisogna rallentare”, sono le sue parole, egregio Consigliere, ed è per questo che le chiedo di considerare questa mia ingerenza non come un atto di polemica, ma come una richiesta di maggiore attenzione e rispetto verso chi vive situazioni di estremo disagio.

La politica non deve disprezzare chi è in difficoltà, ma lavorare con impegno e concretezza per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini, soprattutto di quelli più vulnerabili.

Confido che le sue azioni e dichiarazioni future terranno conto dei bisogni reali delle persone e che finalmente potremo vedere i risultati concreti delle promesse fatte.

Roberto Talotta


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30 maggio 2024

 
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