«Io e Modena? Volevo un altro finale” Gazzetta di Modena – .

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MODENA. Una carriera trentennale, impreziosita da cinque promozioni, tre Supercoppe di C, una panchina d’argento, oltre a un pizzico di playoff e salvezze assortite. Come è naturale, in una carriera lunga come quella di Attilio Tesser ci sono anche alcune amarezze. Come quelli provocati dagli ultimi due licenziamenti, un anno fa dal Modena e qualche mese fa dalla Triestina.

Tesser, cominciamo dall’ultimo. La decisione di Triestina dello scorso febbraio ha sorpreso tutti…

«Una decisione legittima, è chiaro, ma ripeto che non ne ho capito le ragioni. Squadra terza in classifica, il gioco c’era, la gente era con me. L’amarezza viene soprattutto da questo”.

E ha capito le ragioni del licenziamento da Modena?

«Anche qui una decisione legittima, ma per me incomprensibile nel merito. Mi chiesero la promozione a due anni e la ottenni subito, poi la salvezza in Serie B. Anche questa fu ottenuta, presto e avvicinandosi ai playoff, per i quali sarebbe bastato vincere contro un Benevento già retrocesso. Insomma un biennio molto positivo, nel quale non trovo alcuna spiegazione all’esenzione”.

A Milano, nell’ultimo incontro, cosa ti hanno detto i titolari?

«Che aveva deciso di cambiare direzione».

È tutto?

“Sì, è stata questione di pochi minuti.”

Il tema dell’occupazione giovanile potrebbe aver avuto un impatto?

«L’anno in Serie C hanno giocato tanto, in Serie B ovviamente meno, ma alla fine i vari Bonfanti, Duca, Mosti, Ponsi, anche Giovannini, hanno fatto 15/20 presenze. Io però sono sempre stato zitto, per un allenatore i risultati parlano chiaro. E il mio Modena ha dominato in Serie C, ha fatto tante partite bene anche in Serie B, era una squadra propositiva che ha schierato sempre tre attaccanti”.

La voce dell’esenzione, però, circolava già da qualche giorno.

«Nessuno mi aveva detto niente. Motivo di grande amarezza, infatti, è stato aver appreso dai giornali che si andava verso quella decisione. So di essermi sempre comportato correttamente, sono un allenatore esperto, insomma sono rimasto deluso, perché per me il rapporto umano è fondamentale”.

Deluso?

«Per tutti questi motivi, certamente. Anche se ringrazierò sempre la famiglia Rivetti per avermi dato la possibilità di vincere un altro scudetto e per avermi difeso nei momenti difficili, soprattutto nella prima parte di Serie C”.

Se la famosa partita di Benevento fosse finita diversamente, e con i playoff in tasca, sarebbe stato esonerato lo stesso?

«Probabilmente era già deciso comunque. Anche se per me sarebbe stato ancora più incomprensibile. Senza contare che non si sa mai come finiranno i playoff…”

Anche il suo successore sulla panchina del Modena non è stato molto fortunato…

«Seguo tutti i campionati, anche per motivi professionali, ma una volta che ho finito con una squadra in genere non ne guardo più le partite. Non ho mai visto il Modena nell’ultimo campionato, quindi non so cosa dire sull’esonero di Bianco”.

Dopo un allenatore quasi esordiente, il Modena è tornato da un allenatore di grande esperienza come Bisoli.

«È stato chiamato a risolvere una situazione difficile e ha fatto valere la sua esperienza. Che conta sempre.”

Nell’ultima Serie B le due promosse e le due finaliste playoff sono le più forti?

«Parma, Cremonese e Venezia certamente. Il Como ha sorpreso un po’, ma non molto, visto il mercato fatto a gennaio. Dentro poteva esserci anche il Palermo”.

Dopo Paolo Bianco è mancato anche Vaira. Sorpreso?

«Posso solo dire che anche questa è una decisione legittima, come le altre. Non dimentico però che è stata Vaira a scegliermi. Ringrazio lui e Rivetti per aver potuto lavorare per Modena e per il mio staff e ho contraccambiato con risultati e comportamenti seri. Sono molto orgoglioso di aver allenato il Modena e del saluto che lo stadio mi ha riservato al termine dell’ultima partita”.

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