“Bonaccini è la nostra vera forza. Lo sostiene tutto il Pd bolognese” – .

“Bonaccini è la nostra vera forza. Lo sostiene tutto il Pd bolognese” – .
“Bonaccini è la nostra vera forza. Lo sostiene tutto il Pd bolognese” – .

“Credo che la nostra forza in vista dell’Europeo derivi dalla candidatura di Stefano Bonaccini. Giriamo la zona e c’è tanto entusiasmo dal basso”. La distanza tra Matteo Lepore e Stefano Bonaccini si è allargata, come dimostra il mancato coinvolgimento del governatore nell’incontro con i candidati del Pd organizzato a Bruxelles dal sindaco. Ma per il vicesegretario dei democratici bolognesi, Matteo Meogrossi, quello di Bonaccini è l’asso nella manica in vista del prossimo voto: “È considerato uno dei migliori presidenti che abbiamo mai avuto in Regione – sottolinea –. Molti avrebbero sperato nel suo terzo. Per questo siamo tutti impegnati a sostenere le sue elezioni al Parlamento europeo”. Insomma: l’importante resta essere un giocatore di squadra, ma è chiaro su quale braccio di capitano sia.

Meogrossi, secondo lei c’è una spaccatura tra Lepore e Bonaccini?

«Credo che ci siano tante manifestazioni sul territorio, lo stiamo vedendo, e il Pd è una formazione molto plurale: le diverse sensibilità sono ben rappresentate da tutti. Con Stefano ho girato tanto, lui è sempre stato presente e abbiamo trovato grande supporto. Inoltre sarà presente anche all’evento che, nel bene e nel male, chiuderà la campagna elettorale della città”.

Era sbagliato, quindi, non invitare anche il governatore a discutere insieme al sindaco e agli altri candidati?

“Tutte le manifestazioni sul territorio nascono per dare forza al Pd, ma credo e sento che la vera forza per queste elezioni venga proprio da Bonaccini. E il Pd bolognese lo sostiene con convinzione. Elly Schlein gli ha chiesto di candidarsi all’insegna di uno spirito democratico e di un nuovo corso. Lancio un appello ai leader e agli elettori del Pd: è molto importante dare la preferenza a Stefano Bonaccini”.

Le urne si avvicinano, ma molti occhi sono puntati sulle Regionali, previste, forse, in autunno.

“Su questo mi trovo molto nel programma lanciato dal segretario regionale Luigi Tosiani, che sta facendo un ottimo lavoro. È tempo di riunirsi tutti come comunità per trovare un percorso forte”.

Che tipo di percorso?

“Un percorso ideato e costruito dalla segreteria regionale. L’Emilia-Romagna è molto importante per il Pd, un baluardo, e cinque anni fa abbiamo vinto fortemente con Bonaccini perché siamo rimasti uniti e uniti attorno alla sua candidatura. La stessa cosa avverrà alle prossime elezioni, riconoscendoci tutti nel programma del segretario regionale. E Bologna sarà un pilastro, parte integrante di questo programma”.

C’è poi il conflitto in Medio Oriente: la scelta di appendere la bandiera palestinese nel Comune ha fatto discutere.

“Come storico militante della sinistra ho sempre espresso la mia solidarietà a quanto sta accadendo in quei territori, soprattutto alla popolazione palestinese. Non mi riconosco né nella Palestina guidata da Hamas, né nell’Israele guidata da Netanyahu: nessuno esprime ideali di pace. Io ripartirei invece da due pilastri del dialogo, cioè Yitzhak Rabin e Yasser Arafat. La sinistra deve riconoscersi in un unico simbolo, quello della pace, e ricordare l’esempio di due figure che hanno lavorato per costruire”.

 
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