«Altri sei mesi di risarcimento». Ex portuali, la proposta in Parlamento – .

«Altri sei mesi di risarcimento». Ex portuali, la proposta in Parlamento – .
«Altri sei mesi di risarcimento». Ex portuali, la proposta in Parlamento – .

Presentato in Commissione Bilancio del Senato l’emendamento al decreto legge Coesione per riconoscere ai 330 ex lavoratori portuali TCT-Evergreen di Taranto altri nove mesi di indennità per mancato avvio (da aprile a dicembre 2024). A firmarlo è stato il senatore Ignazio Zullo con il contributo del deputato Dario Iaia, entrambi parlamentari FdI. Previsti altri 6,6 milioni di euro.

La discussione

Ma per conoscere la sorte dell’emendamento bisognerà aspettare il passaggio delle elezioni europee visto che l’assemblea di Palazzo Madama ha sospeso i lavori dal 2 al 7 giugno e che la Camera è convocata l’11 giugno alle 16. Attualmente il decreto legislativo è ancora in commissione e nei giorni scorsi la Camera si è confrontata con la Presidenza del Consiglio. Rispetto ai vari tentativi già fatti di estendere l’IMA ai lavoratori portuali, tentativi finora falliti per una questione di risorse, questa volta le cose dovrebbero andare diversamente perché i fondi necessari per l’estensione non provengono dal ministeri (Lavoro e Infrastrutture e Trasporti) ma dalle Autorità Portuali interessate. Nel caso specifico, Taranto e Gioia Tauro, che sono porti di transhipment compresi nel regolamento del 2016 che istituisce l’Agenzia alla quale erano affidati questi lavoratori, senza impiego (sono state create due agenzie, una per porto).

L’emendamento

L’emendamento Zullo interviene con l’articolo 24 bis, “Disposizioni urgenti per i lavoratori portuali” ed estende il funzionamento dell’Agenzia, e quindi la previsione dell’indennità, da 81 a 90 mesi. L’Ima equivale ad una cassa integrazione. “I conseguenti oneri – si legge nell’emendamento – pari a 6.600.000 euro per l’anno 2024, saranno coperti utilizzando l’avanzo amministrativo disponibile relativo all’esercizio 2023 dei bilanci dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Meridionale e dello Ionio Meridionale”. Questa via d’uscita è stata individuata nella riunione del MIT del 23 aprile e ora è stata messa nero su bianco. È probabile che anche il Governo intervenga con un proprio emendamento al Decreto Coesione.

Sia la normativa del 2016, diventata legge (numero 18) nel febbraio 2017, sia quelle successive, prevedono che nei porti in cui almeno l’80 per cento della circolazione delle merci containerizzate avviene o è avvenuta negli ultimi cinque anni in modalità trasbordo e perdura per almeno cinque anni, stati di crisi aziendale o di cessazione delle attività terminalistiche, in via eccezionale e temporanea, per un periodo massimo non superiore a 81 mesi, a partire dal 1° gennaio 2017 è stabilito dall’Autorità di sistema portuale, d’intesa con il Ministero delle attività portuali Infrastrutture e Trasporti, Agenzia per la prestazione del lavoro portuale e per la riqualificazione professionale. Qui confluiscono i lavoratori in esubero delle aziende, compresi quelli delle aziende titolari della concessione. La scadenza degli 81 mesi è recente. Lo stabilisce la legge Milleproroghe (la numero 18 dello scorso febbraio), Milleproroghe che ha prorogato l’Ima di ulteriori 3 mesi, da gennaio a marzo. Tuttavia, si legge nella relazione che accompagna l’emendamento Zullo, a seguito della “crisi epidemiologica da Covid-19 che ha coinvolto anche questo settore, nonché degli eventi bellici attualmente in corso, diventa fondamentale per il concreto raggiungimento dello scopo dell’Agenzia stessa, il termine supera gli 81 mesi, consentendo così una proroga delle attività dell’Agenzia di ulteriori 9 mesi”. Gli ulteriori 9 mesi di IMA dovrebbero servire a far avanzare i diversi progetti nell’area portuale in cui ricollocare gli ex TCT.

Per i 6,6 milioni le due Autorità “presentano le disponibilità necessarie”, prosegue il rapporto. Nel 2022 per l’Ima sono stati stanziati 8,789 milioni di euro ai due porti, di cui 7,154 a Taranto. Complessivamente sono stati 457 i lavoratori portuali coinvolti nel 2022, di cui 372 a Taranto (ma ora sono scesi a 330). Sono state retribuite 252 giornate, pari ad una retribuzione giornaliera di 83,1 euro, pari ad un ventiseiesimo della soglia retributiva mensile (2.159,48 euro) prevista per la concessione del trattamento di massima integrazione salariale. Importi confermati ora.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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