«I bambini scomparsi avrebbero potuto essere salvati» – .

«I bambini scomparsi avrebbero potuto essere salvati» – .
«I bambini scomparsi avrebbero potuto essere salvati» – .

DiAgostino Gramigna

Udine, proseguono le ricerche del terzo ragazzo inghiottito dal fiume Natisone. Ci sono ancora molti punti da chiarire. Il sindaco: «Purtroppo il fiume scendeva ad una velocità impressionante. A sette metri da loro c’era un pompiere che non poteva fare nulla”.

L’acqua del fiume tornò trasparente. Il flusso dell’acqua al suo ritmo regolare. Il sole splende su tutta la zona di Premariacco, Udine. E i subacquei hanno potuto sondare anche gli angoli più profondi. È questo lo scenario in cui alle prime luci di ieri mattina, dopo quasi tre giorni di ricerche, sono stati ritrovati i corpi senza vita Patrizia Cormos e Bianca Doros, i due ventenni travolti venerdì scorso dalla piena del fiume. Con loro c’era anche il loro amico Cristian Casian Molnar, ancora disperso. A individuarli sono stati i vigili del fuoco e una squadra mista di volontari della Protezione civile di Premariacco, Talmassons e Medea.

I due corpi giacevano sulle sponde del fiume a 50 metri l’uno dall’altro, uno fuori dall’acqua e l’altro a pelo.. E a 800 metri da Ponte romano, a Orsaria di Premariacco, dove i tre giovani venerdì avevano parcheggiato l’auto per raggiungere la piccola spiaggia sottostante. È presumibile che la morte delle due ragazze sia avvenuta pochi istanti dopo il loro passaggio sotto il ponte, quando sono scomparse. I corpi finirono in un burrone impigliati nella vegetazione.

Bianca, Patrizia e CristianRicordiamolo, erano andati su quella spiaggetta per fare qualche foto e festeggiare l’esame che Patrizia aveva dato quella mattina all’università. Quando arrivarono, il fiume era quasi asciutto. L’ondata di piena arrivò all’improvviso: da 15 metri cubi al secondo a quasi 250 in brevissimo tempo. Alle 13.30 una delle due ragazze ha chiamato il 112. È scattato l’allarme. Sul posto sono arrivati ​​i vigili del fuoco, gli operatori comunali e l’eliambulanza. Ma i vigili del fuoco hanno visto i ragazzi allontanarsi, senza poter fare nulla. E l’eliambulanza è arrivata un minuto dopo che erano caduti in acqua. Diversi testimoni hanno assistito alla scena.

Sulla tragedia la Procura di Udine ha aperto un fascicolo per accertare se vi siano stati o meno errori nella sequenza degli interventi. Restano i dubbi (come detto, sui tempi e sulle fasi del salvataggio). E le domande. I tre giovani percepivano davvero il pericolo? E se sì, perché non se ne andarono quando l’acqua cominciò a trasformare la piccola spiaggia su cui si trovavano in un isolotto? Il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, è un po’ infastidito dalle polemiche, anche via social, che si scatenano. Ogni tanto, racconta, «esce un nuovo film, si fanno congetture e speculazioni. Alcuni hanno raccontato che l’autista dello scuolabus che passava sul ponte aveva filmato un video. Il poveretto ha ricevuto insulti e minacce. Come se volesse speculare. Le sue figlie piangevano.

Il sindaco conosce bene il fiume. Da bambino ci faceva il bagno e appena vide l’acqua sporcarsi capì che era ora di partire, che l’acqua scendeva dalle montagne a grande velocità. «Qui tutti hanno un elicottero. Purtroppo la chiamata al 118 è arrivata un minuto dopo la scomparsa dei giovani”. Ma di una cosa De Sabata è convinto. «I ragazzi hanno avuto la possibilità di scappare e salvarsi. L’acqua li circondava ma era ancora bassa. È probabile che non lo abbiano fatto per evitare di bagnarsi scarpe e vestiti. Lo si capisce dai movimenti fatti sulla ghiaia. Purtroppo il fiume scendeva ad una velocità impressionante. A sette metri da loro c’era un pompiere che non poteva fare nulla».

Il pompiere si è tuffato. Ha rischiato anche di essere trascinato dalla corrente. «Non sono ragazzini ignoranti o stupidi – prosegue il sindaco -. Erano lì solo per scattare qualche foto, quando splendeva il sole e c’era la ghiaia sotto i loro piedi”. Intanto continuano le ricerche per ritrovare il corpo del terzo giovane, Cristian Casian Molnar. Al lavoro una quarantina tra vigili del fuoco e volontari della protezione civile. Sono in azione droni, elicotteri e anche una dozzina di canoe.

3 giugno 2024

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