«Non faccio paragoni, dico che il sindaco Manfredi per quanto mi riguarda ha sempre avuto un approccio istituzionale, e quindi stiamo lavorando molto bene». Così il Ministro per gli Affari europei e le politiche di coesione, Raffaele Fittoa margine di un incontro all’Unione Industriali di Napoli, rispondendo a una domanda sul dialogo con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e con il presidente della Regione Vincenzo De Luca. “Ho avuto un rapporto proficuo e positivo con tutti i presidenti di Regione – ha sottolineato Fitto – in un caso c’è, come è noto, un contenzioso non avviato da me, c’è una serie di accuse e polemiche a cui non ho mai risposto e continuo a non rispondere, perché il mio approccio è esclusivamente istituzionale”.
Fitto conferma quindi il feeling con Manfredi: il sindaco di Napoli punta a formare un “campo largo” capace di estromettere De Luca dal governo della Regione. In questa prospettiva, lo stesso Manfredi subentrerebbe al governatore alla guida della Regione, lasciando la corsa a sindaco al Roberto Fico delle 5 stelle. Il tutto continuando a coltivare buoni rapporti con il governo Meloni. Del resto, anche agli Europei Manfredi è su una strada separata da De Luca: se il governatore (o meglio il figlio Piero) sostiene Lello Topo, il sindaco preferisce Antonio Decaro E Lucia Annunziata.
E ieri, intervenendo a Giugliano durante la presentazione del progetto del nuovo ospedale, De Luca ha fatto nuovamente riferimento alla vicenda della «battaglia per lo sblocco dei fondi di coesione» che «è stata intrapresa proprio per tutelare la sanità campana». E una riunione dei sindaci per fare il punto sui Fondi «si terrà entro il 15 giugno», ha annunciato. “Il Napoli non si vende, la Campania non si vende. Hanno firmato con la Sicilia, siamo contenti per loro ma non va bene”, ha detto ancora De Luca, convinto che in un anno si sarebbero potuti aprire cento cantieri. «La mia polemica con una signora che vive a Roma riguarda questi temi e nient’altro», ha continuato De Luca. Con l’autonomia differenziata «sarebbe la morte della sanità al Sud… Non posso parlare altrimenti continuo a fare la vittima».
