Alassio. Una investigazione di Altroconsumo, su 211 stabilimenti balneari in 10 località turistiche italiane, ha evidenziato come Alassio sia sul gradino più alto del podio come spiaggia più costosa.
In fondo alla classifica c’è Senigallia, la meno cara in termini di costo di lettini e ombrelloni in prima fila. La stessa rilevazione ha certificato un aumento dei costi del 3/4% rispetto all’anno precedente.
Alassio, località balneare particolarmente frequentata, è la più cara: per una settimana in prima fila si spende tra i 340 ed i 390 euro con un incremento del 3% rispetto al 2023.
Commenta il sindaco Marco Melgrati: “Beh, vuol dire che abbiamo un turismo d’élite. Alassio è una meta turistica di alto livello e questo è la conferma che se c’è un’offerta di questo tipo che viene soddisfatta vuol dire che c’è una domanda. In prima fila due lettini e un ombrellone costano tra i 70 e gli 80 euro al giorno, ma non è vero che ci sono prezzi massimi e medi. C’è una gamma a seconda della tipologia di stabilimento balneare”
“Il fatto che Alassio è una meta ambita e il lusso è un dato positivo – prosegue – anche in termini di valori immobiliari siamo tra le prime dieci città italiane per valore e questo è un fattore positivo”.
«Anche se non so da dove abbiano preso questi dati perché a Forte dei Marmi un mese di agosto al Twiga costa 15mila euro e a Portofino o Paraggi sono sicuramente più alti che ad Alassio», conclude il sindaco.
Aggiunge il presidente dei Bagni Marini Emanuele Schivo: “Ma in verità, come detto l’anno scorso e quello prima, i prezzi non sono aumentati dopo il Covid. È una polemica che esce ogni anno. Alassio resta comunque una delle località turistiche balneari più importanti d’Italia e non è la più cara. Santa Margherita è molto più cara, idem Paraggi. Ma Alassio probabilmente fa più scalpore di altre”.
