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L’ultima goccia, Tiong è tornato. Chiama alcuni giocatori: “Ti pago io”

L’ultima goccia, Tiong è tornato. Chiama alcuni giocatori: “Ti pago io”
L’ultima goccia, Tiong è tornato. Chiama alcuni giocatori: “Ti pago io”

Il giorno dopo quello più buio, quello della resa dell’Ancona che è iscritto in serie C ma che sarà escluso dal Covisoc per non aver pagato gli stipendi di marzo e aprile ai suoi tesserati, è quello della notizia che circola senza fondamento, il i social e gli audio inoltrati sono spesso il pane quotidiano che alimenta il “te l’avevo detto” o il “non ce lo dicono”: fa parte del momento generale di sconforto. In questo panorama di rabbia mista a frustrazione per la pillola amara, con l’Ancona che si solleva da sindaco e con la città che si interroga sul suo futuro calcistico, emergono alcune novità che, però, meritano attenzione. Situazione debitoria attuale dell’Ancona: è compresa tra 1,5 e 1,7 milioni di euro, comprese le mensilità non pagate ai soci relative ai mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, contributi, ritenute e tasse varie, oltre a debiti verso i fornitori. Finché l’Ancona era in Serie C questa sarebbe stata una situazione normale. Nel momento in cui il patron Tiong ha chiuso i rubinetti, tutti sono diventati debiti. Altra notizia di ieri è che Tony Tiong avrebbe contattato direttamente i giocatori per dire a tutti che salderà gli stipendi non pagati. Una mossa singolare, quella del titolare Tiong, che avrebbe così saltato il proprio consiglio direttivo per rassicurare i giocatori, ormai pronti a cercare squadra altrove, che riceveranno quanto gli spetta. Evidentemente il presidente, dopo aver fatto martedì quel passo indietro che è costato la Serie C alla società, adesso cerca di uscire pulito, almeno nei confronti della squadra. Magari per approdare altrove come armatore efficiente ed affidabile. Chissà se farà altrettanto con il Comune di Ancona, versando la somma dovuta per l’acquisto del terreno di Passo Varano. Quella sarebbe l’ultima goccia. L’altro aspetto riguarda la vicenda di martedì 4 giugno, sulla quale circolano diverse versioni: martedì mattina il presidente conferma che sta arrivando un bonifico da 300mila euro per il pagamento degli stipendi, del resto, circa 150mila, bisogna occuparsi di Mauro Canil . Nel pomeriggio intorno alle 15.30, però, il signor Tiong dice che non pagherà, spiegando di non avere disponibilità sufficiente. Allora i soldi non ci sono e comincia la corsa per trovare i 450mila euro. Canil è pronto a pagare molto meno, ma si mette a cercare i fondi necessari, nel frattempo arriva un imprenditore tramite un intermediario che versa l’intera cifra ma che vuole comprare l’Ancona a zero euro e in Serie C. La corsa al bonifico inizia, probabilmente nella consapevolezza che a quel punto, nel tardo pomeriggio, è difficile effettuare il pagamento del 4 giugno, come previsto dalle norme federali, ma l’azienda lo fa comunque, sperando di riuscire a sistemare la questione. Il mattino dopo la doccia fredda, nessuna alchimia bancaria permette di datare il bonifico al 4 giugno anche se smaltito il giorno prima. Niente 4 giugno significa niente Serie C, i trasferimenti sono annullati, la cifra di 450mila euro torna al diretto proprietario che non ha interesse a rilevare l’Ancona in un’altra categoria diversa dalla Serie C. La frittata è fatta.

 
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