le pagelle – .

le pagelle – .
le pagelle – .

Cattedrale della Velocità o Università della Motocicletta sono i nomi che la storia ha attribuito ad Assen. Sì, perché la tradizione vuole che in Olanda vincano solo i grandi campioni e Francesco Bagnaia conferma la regola con un weekend memorabile. Il pilota del team Lenovo Ducati è stato imbattibile e dopo aver vinto la gara sprint di sabato, ha messo a segno una prestazione magistrale nel GP di domenica. La vittoria con ampio margine su Martin, anche lui fortissimo, sembra essere solo il preludio a quanto vivremo in questa calda estate di gare, ma per ora vediamo nelle nostre consuete pagelle, chi sale e chi va tra le protagoniste della classe regina in uno degli eventi più emozionanti dell’anno.

I primi 3

Francesco Bagnaia: 10 + – è stato senza dubbio il migliore, colui che dopo aver già dato filo da torcere nella gara corta, rompe ogni equilibrio andando a vincere un Gran Premio d’Olanda con netta superiorità. Niente di clamoroso o umiliante per il suo diretto rivale Jorge Martin, ma quando nettamente in testa, il pilota della squadra ufficiale Ducati non ha lasciato spazio a nessuna speranza di rimonta. Ad Assen vincono solo i grandi campioni.

Jorge Martin: 8 – per essere arrivato secondo lo ha fatto sopra gli altri con la stessa autorità del primo. La cosa bella è che un pilota che esce da una squadra, da progetti Ducati, da una squadra che esce dall’orbita Ducati, si gioca il campionato fino in fondo e continua a costruire la sua classifica con giri veloci e ottime prestazioni. Bagnaia sembra imbattibile e se è per lui è per tutti. Ma nelle corse non si sa mai, il campionato è ancora lungo e lo spagnolo ha ragione a credere sempre che tutto può succedere!

Fabio Di Giannantonio: 7 i più piccoli del gruppo degli inseguitori, quelli della gara vera. Il più piccolo non per età, ma per potenza di fuoco. Eppure ha dato tutto quello che aveva, guadagnandosi ancora una volta la ribalta e chiudendo una gara al quarto posto dopo la retrocessione di Marquez. Mentre chi davanti andava a fare un campionato tutto suo, la vera lotta la faceva Di Giannantonio tra i mostri. Grande!

L’eroe del giorno

Enea Bastianini: 7.5 – Partito da lontano, su una pista come Assen poteva fare solo una cosa, rimontare gestendo il pacchetto moto-gomme. Ci è riuscito, ma senza troppi complimenti e si è trovato nella posizione ideale per far parte del podio tutto Ducati. Un onore raccolto con una bella volata finale contro il solito punitore Marc Marquez. La sua è una prestazione da veterano e da antologia.

Floppo 3

Pedro Acosta: 5,5 – Aveva fatto tutto bene, spremendo il suo Gas Gas e correndo come sempre con il coltello tra i denti. Anche il contatto in gara con Marquez poteva essere apprezzabile e per una volta sembrava che i ruoli tra i due si fossero invertiti. Purtroppo Acosta ha pagato caro la sua irruenza e forse anche il fatto di aver bruciato davvero le gomme, con una caduta all’ultimo giro. La sua prestazione distinta ha un bilancio troppo negativo per ottenere un voto positivo.

Maverick Vinales: 5,5 – Gli alti e bassi che caratterizzano il percorso di Vinales in MotoGP sono ormai diventati anche l’andamento della singola gara. Con la possibilità di salire sul podio, non è riuscito a frenare la ferocia dei suoi avversari e di Marquez, che lo ha rimesso in fila all’ultima staccata. Abbiamo visto Maverick arrendersi presto e non sappiamo se gli sia mancata la gomma o la determinazione agonistica, ma fatto sta che non è riuscito a conquistare un podio che per gran parte della gara sembrava più che alla sua portata, anche se con la penalità inflitto a Marquez ha riconquistato una posizione.

Marc Marquez: 5,5 – viene da chiedersi come faccia a ottenere tanto con una moto in configurazione 2023, ma basta vederlo correre per darti la risposta. Peccato che a causa della pressione delle gomme abbia ricevuto una penalità di 16 secondi, sufficienti a relegarlo al decimo posto. La verità è che al traguardo era quarto. In passato si scherzava sul quarto posto, la medaglia di legno, ma la vera delusione è la prova poco esaltante visto che appena uno di nome Acosta si permetteva di fare il Marquez, l’otto volte iridato ci cascava ad entrambi i piedi. E’ un episodio, ma sommato all’irregolarità delle gomme non arriviamo al numero 6. Peccato.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Giornata Porte Aperte al Centro Ca.gi. di Barletta – .
NEXT Cosa c’è di nuovo a Trieste? Più pratica che teoria – .