Breaking news
«Il futuro prende forma» – . -
Margarita giura vendetta contro Cruz – . -
“Ho sempre creduto nei quarti di finale” – . -
le pagelle – . -
È morta Oriana Bertolino, 31 anni – . -
NeoLatina, il neo che ti rende unica – . -

“Entusiasmo e applausi in piazza. C’è aria di sorpresa a Firenze” – .

“Entusiasmo e applausi in piazza. C’è aria di sorpresa a Firenze” – .
“Entusiasmo e applausi in piazza. C’è aria di sorpresa a Firenze” – .

Amante dell’arte, anche lui tedesco di nascita, dedito alla politica italiana. Eike Schmidt (Friburgo, 1968) è il candidato del centrodestra alla carica di sindaco di Firenze. Un indipendente che ama la città toscana di un amore assoluto, tanto da averne fatto la sua patria d’elezione. Ora il professor Schmidt si candida a Palazzo Vecchio dopo essere stato per otto anni soprintendente degli Uffizi.

Professore alla vigilia del voto (oggi chiuderà la sua campagna elettorale), che sensazioni prova? Glielo chiedo perché la piazza fiorentina è sempre stata avara di aspiranti sindaci di centrodestra.

«L’umore è alle stelle. E sento tanto entusiasmo attorno a me. In effetti, molti sostenitori, soprattutto quelli con qualche anno alle spalle, mi dicono di non aver mai visto così tanto sostegno per un candidato di centrodestra”.

Una sorpresa?

«È la mia prima campagna elettorale. Quando se n’è andata mi hanno subito avvisato: abbi pazienza, può succedere che ti fischiano, che dimostrino insofferenza, nel gioco della politica è così e devi sapere a cosa vai incontro e sopportare. Ma la mia sorpresa è stata enorme. Mi sarà capitato al massimo un paio di volte che qualcuno mi borbottasse o mi fischiasse. Mi è capitato anche di entrare in un bar e di essere accolto da un applauso spontaneo”.

Come direttore degli Uffizi era già un personaggio pubblico. Devono averlo fermato per strada e averlo salutato.

«Prima succedeva forse una o due volte al giorno. Ora mi succede ovunque e in qualsiasi momento.

Da indipendente ha già dimostrato una certa dose di anticonformismo scegliendo il murale di via Canova che ritrae Antonio Gramsci come sfondo per il suo comizio finale di oggi.

“E non solo. Il nostro comitato elettorale è proprio in viale Gramsci”.

Vuole disorientare gli elettori di sinistra?

«Il mio interesse per Gramsci non è isolato. Ai suoi tempi fu letto sicuramente come un teorico del comunismo, ma rileggerlo oggi offre spunti che possono adattarsi molto bene anche a chi ha posizioni moderate o a chi è di destra. Basti pensare a intellettuali e giornalisti come Alain de Benoist, Alessandro Giuli e lo stesso ministro Sangiuliano. Il suo umanesimo, la sua difesa della polis e della cultura popolare fanno di lui un autore che parla a tutti”.

Fratelli d’Italia, in altri tempi, contestava l’allora sindaco Nardella per questi murales con cui ricopriva la città e che facevano parte di una sorta di Pantheon della sinistra.

«Gramsci è di tutti. E gli ultimi ritratti, penso ad esempio a quello dedicato a Davide Astori (capitano della Fiorentina, scomparso nel 2018, ndr) sono dedicati a personaggi legati alla città”.

La prima cosa che faresti se fossi eletto sindaco?

«Cercherei di decentralizzare l’arte. La città possiede un patrimonio eccezionale, ormai tutto concentrato in meno di due chilometri quadrati. Dobbiamo far rivivere i quartieri che hanno una propria personalità distinta. Ci sono così tante opere che solo a Firenze potrebbe succedere di dover tenere Botticelli in deposito”.

Durante la campagna elettorale è intervenuto spesso sui temi del decoro e della sicurezza.

«Adesso quasi tutti i miei avversari ne parlano ma una questione era solo nostra. E non parlo per astrazioni. Ci sono studi che dimostrano come il decoro favorisca la sicurezza. Quando ho amministrato gli Uffizi ne ho poi fatto una questione fondamentale. E ha dato i suoi frutti”.

Hai detto di aver scelto la destra perché la sinistra ha dimenticato i deboli.

«Intatto. Ecco com’è. E non solo a Firenze ma in tutta Italia”.

Chiederà voti a qualcuno di sinistra al ballottaggio? Mi viene in mente Renzi, per esempio.

«Renzi ha a

un solo voto a disposizione, come tutti gli altri fiorentini. Ho già avuto modo durante la campagna elettorale di rendermi conto che la mia candidatura è vista come trasversale. In caso di ballottaggio potrebbe essere un vantaggio”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Team Altamura, a Moussa Manè del Bari piace la corsia destra: la situazione – .