SONO 52 LE VITTIME AL LAVORO IN LOMBARDIA NEL PRIMO TRIMESTRE 2024 (+6,1% RISPETTO AL 2023). MA LA REGIONE RESTA IN ZONA GIALLA, CON UN’INCIDENZA DI MORTALITÀ SOTTO LA MEDIA NAZIONALE. BRESCIA LA PIÙ PERICOLOSA, IN ZONA ROSSA CON SONDRIO, PAVIA E MANTOVA.

SONO 52 LE VITTIME AL LAVORO IN LOMBARDIA NEL PRIMO TRIMESTRE 2024 (+6,1% RISPETTO AL 2023). MA LA REGIONE RESTA IN ZONA GIALLA, CON UN’INCIDENZA DI MORTALITÀ SOTTO LA MEDIA NAZIONALE. BRESCIA LA PIÙ PERICOLOSA, IN ZONA ROSSA CON SONDRIO, PAVIA E MANTOVA.
SONO 52 LE VITTIME AL LAVORO IN LOMBARDIA NEL PRIMO TRIMESTRE 2024 (+6,1% RISPETTO AL 2023). MA LA REGIONE RESTA IN ZONA GIALLA, CON UN’INCIDENZA DI MORTALITÀ SOTTO LA MEDIA NAZIONALE. BRESCIA LA PIÙ PERICOLOSA, IN ZONA ROSSA CON SONDRIO, PAVIA E MANTOVA.
COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AD APRILE 2024

“Siamo giunti alla fine del primo trimestre del 2024 e la Lombardia, come spesso accade, si ritrova a vestire la maglia nera per numero di morti sul lavoro. A fine aprile le vittime erano 52. Ma i numeri dei morti, come sappiamo, vanno rapportati alla popolazione attiva, che in Lombardia è la più numerosa rispetto a tutte le altre regioni. E infatti, quando si parla di rischio mortalità rispetto alla popolazione attiva, il risultato cambia e la Lombardia si colloca ancora in zona gialla, con un’incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale”.

Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, apre così la sua riflessione per descrivere l’emergenza in Lombardia nell’ultima indagine elaborata dal suo team di esperti.

“In Lombardia infatti si registrano 7,3 incidenti mortali per ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 8,7. Purtroppo questo dato positivo non si riscontra in tutte le province della regione: Brescia, Sondrio, Pavia e Mantova presentano un rischio di incidenti mortali molto più alto della media nazionale, arrivando, nel caso di Brescia, a 18,2 incidenti mortali per milione di abitanti. . occupato.”

IL RISCHIO MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO AD APRILE 2024. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA

Per individuare le aree più fragili d’Italia e della regione in termini di sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio di Mestre elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.

La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è quella zona che, subito dopo quella bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più basse a livello nazionale. E a fine aprile 2024 il rischio di infortuni mortali in Lombardia (7,3 morti per milione di occupati) era inferiore alla media nazionale di 8,7.

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione risulta che Brescia, Sondrio, Pavia e Mantova sono in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 18,2, 13,4, 12,7 e 11,0. Seguono in zona arancione Monza e Brianza (9,9) e in zona bianca gran parte delle province lombarde con rischi di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale, a cominciare da Cremona (6,5), Varese (5,1), Milano ( 4,6), Bergamo (4,1) e Como (3,8).

TOTALE INFORTUNI (MORTALI E ALTRI) NEL PRIMO TRIMESTRE 2024 IN LOMBARDIA

I decessi da gennaio ad aprile 2024 sono stati 52 (contro i 49 del 2023): 33 sono stati accertati sul lavoro (9 in meno rispetto allo scorso anno) e 19 quelli in corso (12 in più rispetto al 2023). Ed è sempre purtroppo primo in Italia sia per numero di vittime totali che per morti sul lavoro.

Il maggior numero di decessi totali si è verificato in provincia di Brescia (13). Seguono: Milano con 12 morti, Bergamo e Pavia (5), Varese e Monza Brianza (4), Mantova (3), Cremona e Lodi (2), Como e Sondrio (1). Lecco non ha registrato vittime.

E Brescia è in testa alla classifica anche quando si analizzano gli infortuni mortali sul lavoro, con 10 vittime. Seguono: Milano (7), Monza e Brianza (4), Pavia (3), Bergamo, Mantova e Varese (2), Como, Cremona e Sondrio (1). Non si sono registrate vittime sul lavoro nelle province di Lecco e Lodi.

In totale ci sono 37.796 denunce di incidenti su un totale, in Italia, di 193.979. Vale a dire il 19,5% di quelli rilevati in Italia.

A FINE APRILE SI RILEVA UN AUMENTO DEL TOTALE DELLE DENUNCIA DEGLI INFORTUNI

A fine aprile 2024 il totale delle denunce di infortuni è cresciuto del 4,4% rispetto a fine aprile 2023: erano 36.200 e sono ora 37.796.

IN LOMBARDIA È IL SETTORE MANIFATTURIERO IL SETTORE PIÙ COLPITO

Le Attività Produttive, anche a fine aprile 2024, sono ancora in testa alla classifica delle denunce di infortuni sul lavoro (5.079). Seguono: Trasporti e Magazzinaggio (2.066), Commercio (1.834), Sanità (1.792) ed Edilizia (1.702).

È MILANO CHE HA IL PIÙ ALTO NUMERO DI RECLAMI TOTALI

La provincia di Milano è quella con il maggior numero di denunce totali di infortuni (12.671), seguita da: Brescia (5.309), Bergamo (4.448), Varese (3.400), Monza Brianza (2.606), Como (1.777), Mantova ( 1.669), Pavia (1.639), Cremona (1.558), Lecco (1.211), Lodi (773) e Sondrio (735).

INFORTUNI PER GENERE, NAZIONALITÀ ED ETÀ: ECCO LE STATISTICHE

Infine, le denunce di infortuni sono state 13.920 da parte delle donne lavoratrici (11.095 sul lavoro) e 23.876 da parte degli uomini (20.815 sul lavoro). Due donne hanno perso la vita mentre lavoravano.

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 9.006 su 37.796 (quasi il 25%). E sono 7.512 le denunce di lavoratori stranieri registrate durante il lavoro.

Sono 13 i lavoratori stranieri morti nel primo trimestre del 2024 mentre lavoravano. Quasi il 40% delle vittime della regione.

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella compresa tra i 55 ei 64 anni (13 vittime), ovvero quasi il 40% del totale.

QUAL È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti mentre lavoravano in una determinata area (regione o provincia) per ogni milione di occupati presenti nella stessa area. Questo indice permette di confrontare il fenomeno infortunistico tra diverse regioni, pur caratterizzate da una diversa popolazione attiva.

QUAL È LO SCOPO DELLA ZONAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering rappresenta il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV un gol è stato ufficialmente mancato – .
NEXT Vent’anni di Casa Alessia tra musica, solidarietà e un nuovo progetto in Burundi – .