Un nuovo modello di assistenza domiciliare continuativa per rendere responsabile entro il 2027 il 10% della popolazione regionale over 65. E per questo la Giunta regionale ha adottato una delibera che prevede l’impegno di 41 milioni di euro da parte del PNRR: un coinvolgimento, da una prospettiva multilivello e di rete, dei protagonisti dei servizi territoriali, con l’obiettivo di fare delle case dei malati il primo luogo di cura.
Il progetto si colloca nel più ampio contesto di rafforzamento dell’assistenza socio-sanitaria locale, al fine di ridurre l’accesso al pronto soccorso, il ricovero e l’esposizione ai rischi ad esso connessi, nonché il ricorso all’istituzionalizzazione, garantendo la non autosufficienza persone o in condizioni di fragilità, programmi di assistenza domiciliare, per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita, anche in un’ottica di continuità tra ospedale, territorio e domicilio.
L’intervento è stato proposto da una rete di organizzazioni rappresentative degli enti gestori delle strutture sanitarie e socio-sanitarie a livello regionale e, a seguito della sottoscrizione di una convenzione ai sensi del D.Lgs. 502/1992, sarà co-progettato tra gli enti pubblici coinvolti e gli enti del terzo settore che saranno selezionati mediante avviso pubblico, in applicazione della nuova legge regionale sulla cosomministrazione (lr 2/2023). Una modalità estremamente avanzata di partecipazione e codecisione, del tutto nuova nel settore sanitario, che potrebbe diventare una best practice anche dal punto di vista dell’innovazione amministrativa, consentendo di superare gli schemi competitivi per favorire moduli più collaborativi, trasparenti e inclusivi
