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“Il rapporto tra camorra e politica non è ancora risolto. Molti stanno seminando affinché i clan possano ritornare. Lo scambio di voti ad Aversa. Emanuele e Francesco Schiavone…” – .

La collega parla soprattutto in qualità di neo consulente della Commissione parlamentare antimafia, descrivendo come ha conosciuto la presidente Chiara Colosimo: “Il problema dei rapporti tra candidati e camorristi non può essere affrontato come 10-15 anni fa, ma l’abiura pubblica resta un fatto discriminante”

CASERTA – La collega Marilena Natale è stata protagonista del tg di Casertace in questi giorni.
Non per una nostra predilezione, ma semplicemente perché lei stessa era “produttrice” di notizie.
Particolare trattazione meritavano le denunce per presunte frodi riguardanti le tessere elettorali emesse o non emesse dal Comune di Aversa e quelle ancora più forti su casi di compravendita di voti, soprattutto nell’area dei condomini di San Lorenzo.
Avevamo però programmato anche una videointervista con lei. Anche se ci conosciamo da molti anni, non era mai successo.
In qualità di nuovo consulente della Commissione Antimafia, Natale ha spaziato molto, soffermandosi soprattutto sui casi e sulle situazioni riguardanti le elezioni comunali di Casal di Principe e di Aversa, non rifuggendo da chiare considerazioni su quali siano, a suo avviso, le segnali provenienti dal territorio di Casal di Principe e zone limitrofe su possibili risorgive organizzative del Clan dei Casalesi, in seguito alla scarcerazione di Emanuele Schiavone, a suo dire molto (e pericolosamente) attivo.
Tema,

quest’ultima, che si collega direttamente con quella del pentimento del capo dei capi, Francesco Schiavone detto Sandokan, che è il padre di Emanuele.

Cogliamo l’occasione per esprimere il nostro giudizio su alcuni post letti nei giorni scorsi e legittimamente pubblicati dal signor Raffaele Oliva di Aversa, il quale accusava Natale di essere una giornalista di parte, nel senso che si schiererebbe alle elezioni a favore del partito candidato sindaco Farinaro.
La cosa dà fastidio a Raffaele Oliva perché è, ancora una volta legittimamente, dalla parte di Giovanni Zannini.
Ripetiamo un concetto noto ai nostri lettori. Uno dei peggiori vizi di questa provincia consiste in quelle che chiamiamo “manovre diversive”.
Potremmo dire: quindi Roberto Saviano, nettamente favorevole alla sinistra e soprattutto contro il centrodestra, è per questo un pessimo commentatore e scrittore?
Il problema non è se ci si schiera o meno, ma stabilire quanta verità e coerenza ci sia nelle denunce sugli illeciti che Natale ha commesso nelle ultime settimane, non solo ad Aversa, ma anche e soprattutto a Casal di Principe.

Raffaele Oliva è molto convinto che la scelta fatta da Natale di avvicinarsi a un candidato sindaco non costituisca la conseguenza di tutte le schifezze che ha individuato e denunciato all’interno della (chiamiamola così) coalizione che sostiene una candidatura a sindaco che è essenzialmente quella di Giovanni Zannini, al di là dell’identità meramente nominale e formale di Matacena?

Un Matacena destinato a ricoprire lo stesso ruolo che hanno avuto i sindaci di Zannini, ovvero Gino Pellegrino a Parete, Enzo Negro e Luisa D’Angelo a Capodrise o un Marrandino a Castel Volturno, non parliamo del povero Francesco Lavanga a Mondragone.
È tutto.

Adesso guardatevi l’intervista perché presenta spunti molto interessanti.

 
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