“Perché non mi ha chiamato?” Poi ammette l’errore alla Juve – .

“Perché non mi ha chiamato?” Poi ammette l’errore alla Juve – .
“Perché non mi ha chiamato?” Poi ammette l’errore alla Juve – .

Non è abituato a nascondere i suoi sentimenti e pensieri. Maurizio Sarri è così, prendere o lasciare. L’ex allenatore della Lazio, a margine di un evento organizzato a Villa Casagrande nella sua Figline, ha parlato, in esclusiva a Sky, con Maurizio Compagnoni. Dall’arrivo di Conte al Napoli all’addio al Chelsea, rivelando l’amarezza per non essere stato preso in considerazione da due club di Serie A.

Sarri fa gli auguri a Conte

Il primo pensiero è al Napoli, che Conte dovrà rinascere dalle ceneri di un anno da dimenticare: “Il Napoli avrà un percorso da fare, con uno stravolgimento nel modo di giocare. La fortuna è che Conte è velocissimo in queste situazioni per trasmettere la propria mentalità e il proprio modo di giocare. Non li vedo fuori dai primi tre. Però Napoli mi manca tanto”.

Sarri deluso da Milan e Fiorentina

Ciò che gli manca, però, è soprattutto una panchina dopo l’addio alla Lazio. Sarri ammette la sua sorpresa per non essere stato convocato da due club che hanno cambiato allenatore, a cominciare dal Milan che è andato per Fonseca: “Onestamente non so perché nessuno mi abbia chiamato. Questo è un punto su cui dobbiamo porci delle domande, non vi nascondo che alcune aziende che non mi hanno cercato mi hanno lasciato deluso perché c’erano situazioni in cui potevano ascoltarmi anche solo per un quarto d’ora ora. Queste sono cose che posso influenzare se riesco a capire il perché. Milan e Fiorentina? Sono due realtà che secondo me erano adatte a me”.

Sarri ammette l’errore di andare alla Juventus

Nella sua carriera c’è anche un’esperienza in Premier League, al Chelsea, durata però solo un anno: “Errore fondamentale della mia carriera. C’erano le condizioni per restare, un club difficile dove probabilmente non finirai la seconda stagione come capitava a tutti nell’era Abramovic. Ma sei rimasto nel giro della Premier League. Abbiamo fatto un buon viaggio. L’anno prima la squadra aveva chiuso al quinto posto, poi siamo arrivati ​​terzi dietro Liverpool e City che avevano qualcosa in più di tutti loro. Abbiamo vinto l’Europa League con 13 vittorie e abbiamo perso una finale di Coppa di Lega ai rigori contro il City dopo aver eliminato Liverpool e Tottenham che quell’anno raggiunsero la finale di Champions League. Ho fatto un errore enorme che dovevo evitare. La voglia di tornare in Italia doveva essere inferiore a quella di restare in Premier League, che doveva essere più alta”.

Sarri non vuole stare fermo: “Speriamo di tornare ad allenare il prima possibile, ho passato i primi due mesi con problemi familiari e il resto dove non avevo grande nostalgia del calcio. Adesso la voglia sta crescendo di nuovo e quindi penso che tra un mese o due me ne andrò in giro. Penso che sia difficile a questo punto del mercato trovare una soluzione che non sia straniera, ma faccio fatica ad andare avanti all’estero. Siviglia? C’è stato un minimo di trattativa ma loro avevano esigenze diverse dalle mie quindi non è andata molto lontano.”

 
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