Breaking news
«Il futuro prende forma» – . -
Margarita giura vendetta contro Cruz – . -
“Ho sempre creduto nei quarti di finale” – . -
le pagelle – . -
È morta Oriana Bertolino, 31 anni – . -
NeoLatina, il neo che ti rende unica – . -

Incidenti mortali sul lavoro, l’Abruzzo si posiziona in zona bianca – .

Incidenti mortali sul lavoro, l’Abruzzo si posiziona in zona bianca – .
Incidenti mortali sul lavoro, l’Abruzzo si posiziona in zona bianca – .

L’Vega Engineering Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Mestre ha aggiornato i dati sugli infortuni mortali sul lavoro. L’Abruzzonell’ultima graduatoria stilata, si posiziona in zona bianca tra le regioni più ‘sicure’, insieme a Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Veneto, Marche e Molise. In zona gialla abbiamo Sardegna, Toscana, Sicilia, Lombardia, Piemonte e Lazio. Mentre a finire in zona rossa nell’aprile 2024 con un’incidenza superiore al +25% rispetto alla media nazionale (Im=indice di incidenza media, pari a 8,7 morti sul lavoro per milione di lavoratori) sono la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige , Emilia-Romagna, Umbria, Puglia, Campania e Calabria.

Sempre nel primo trimestre dell’anno l’Osservatorio di Mestre stila un identikit dei lavoratori più a rischio per fasce di età. E lo fa sempre attraverso i tassi di mortalità (per milione di occupati). Un dato, quest’ultimo, che continua a preoccupare tra i lavoratori più anziani. L’incidenza più elevata, infatti, si registra proprio nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (34,9), seguita dalla fascia dei lavoratori tra i 55 ei 64 anni (13,5).

Gli stranieri morti sul lavoro nel primo trimestre sono stati 48 su un totale di 206, con un rischio di morte sul lavoro quasi triplo rispetto a quello degli italiani. E, infatti, gli stranieri registrano 20,2 morti ogni milione di occupati, contro i 7,5 degli italiani che perdono la vita lavorando.

Sono 268 le vittime sul lavoro in Italia, di cui 206 sul lavoro (1 in meno rispetto ad aprile 2023) e 62 in pendolarismo (5 in più rispetto ad aprile 2023). Ancora a Lombardia la camicia nera va al maggior numero di vittime sul lavoro (33). Seguono: Emilia-Romagna (28), Campania (20), Puglia (17), Lazio (16), Toscana e Piemonte (13), Trentino-Alto Adige (12), Veneto e Sicilia (11), Calabria (6) ), Sardegna e Umbria (5), Liguria (4), Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Marche (3), Valle d’Aosta (2) Basilicata (1). In Molise non si sono verificati incidenti mortali.

Il settore delle costruzioni è quello più colpito dal fenomeno delle morti sul lavoro

Alla fine del primo trimestre del 2024, il settore delle Costruzioni registra ancora il maggior numero di morti sul lavoro: 41. Segue l’Attività Manifatturiera (25), Trasporti e Magazzini (19), Commercio (11).

La fascia di età numericamente più colpita da infortuni mortali sul lavoro è quella compresa tra i 55 ed i 64 anni (69 su un totale di 206). Sono 12 le donne che hanno perso la vita lavorando a fine aprile 2024, mentre 7 hanno perso la vita in viaggio, cioè nel tragitto casa-lavoro. Sono stati 48 gli stranieri deceduti sul lavoro, mentre 14 sono morti a causa di un incidente durante il pendolarismo. Il martedì risulta essere il giorno più triste della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più incidenti mortali nel primo trimestre dell’anno (21,8%).

Il totale delle denunce di infortuni cresce del 3,6% rispetto ad aprile 2023. Erano infatti 187.324 a fine aprile 2023, nel 2024 sono salite a 193.979. Anche a fine aprile 2024 il maggior numero di reclami complessivi proviene dalle Attività Produttive (22.299); seguono: Edilizia (10.913), Sanità (10.873), Trasporti e Magazzinaggio (10.072) e Commercio (9.759). Ad aprile 2024 le lavoratrici hanno denunciato infortuni 70.733, mentre quelli dei colleghi uomini sono stati 123.246. Le denunce di infortuni sul lavoro (esclusi quindi gli infortuni in itinere) sono state 165.249 a fine aprile 2024: 56.341 erano donne e 108.908 uomini. Le denunce di infortuni sul lavoro tra gli italiani sono 133.297, mentre tra gli stranieri sono 31.952. La fascia di età più colpita nel lavoro e nel pendolarismo è quella tra i 45 ei 54 anni con 41.613 denunce (il 21,5% del totale).

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti mentre lavoravano in una determinata area (regione o provincia) per ogni milione di occupati presenti nella stessa area. Questo indice permette di confrontare il fenomeno infortunistico tra diverse regioni, pur caratterizzate da una diversa popolazione attiva.

A cosa serve la zonizzazione realizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega?

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering rappresenta il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

  • Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
  • Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
  • Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
  • Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

Il commento di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Sicurezza sul Lavoro e Ambiente sui dati aggiornati ad aprile 2024

“Un terzo dell’anno è già trascorso e le morti sul lavoro dovute all’emergenza sono descritte dai soliti numeri tragici. Se la situazione non cambia, entro la fine del 2024 conteremo oltre 1.000 vittime sul lavoro. Da gennaio ad aprile 2024 le vittime sono state 268, 4 in più rispetto a fine aprile 2023. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i morti in pendolarismo sono aumentati del +8,8%: da evidenziare che fino a marzo avevamo registrato una diminuzione dei morti incidenti nel tragitto casa-lavoro, purtroppo questo trend non è stato confermato dai dati del mese di aprile”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, commenta così l’ultima indagine sull’emergenza elaborata dal suo team di esperti che, come sempre, vedono nell’incidenza il vero indicatore di rischio per i lavoratori del nostro Paese , poiché parliamo di vittime rispetto alla popolazione attiva. Un dato che indica concretamente le aree a maggior rischio e che si propone come una mappatura preziosa per tutti coloro che lavorano per la sicurezza sul lavoro.



TAG

L’Abruzzo evidenzia gli infortuni sul lavoro all’Aquila


 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Palermo. Le piste Carissoni e Mazzitelli continuano ad essere esplorate” – .
NEXT Team Altamura, a Moussa Manè del Bari piace la corsia destra: la situazione – .