Italia al voto decisivo per le europee, alle 12 affluenza intorno al 25% – Euractiv Italia – .

Italia al voto decisivo per le europee, alle 12 affluenza intorno al 25% – Euractiv Italia – .
Italia al voto decisivo per le europee, alle 12 affluenza intorno al 25% – Euractiv Italia – .

Anche in Italia si apriranno dalle 15 di sabato 8 giugno le urne per le elezioni europee, che si chiuderanno domenica 9 giugno alle 23. L’Italia sarà l’ultimo Paese dei 27 membri dell’Ue a chiudere le urne.

Potranno recarsi alle urne oltre 47 milioni di cittadini italiani, di cui 2,7 milioni di nuovi elettori secondo Eurostat si tratta di ragazzi e ragazze che 5 anni fa erano ancora minorenni. Secondo il portale dedicato al monitoraggio delle elezioni europee predisposto dal Viminale, Eligendo, alle 12 di domenica (9 giugno) l’affluenza è stata del 25%, con punte del 28,80% nel Nord-Ovest e del 27,6% nell’Est. Italia. Il dato dell’affluenza per il Centro Italia è ancora superiore al 25% con una percentuale del 26,7%. Più bassa l’affluenza al Sud e nelle Isole, rispettivamente pari al 20,68% e al 16,17%.

All’Italia spettano 76 seggi dei 720 previsti per il nuovo Parlamento europeo che avrà 15 deputati in più rispetto allo scorso mandato. Quella che uscirà dal voto di questo fine settimana sarà la decima legislatura europea e durerà fino al 2029.

L’Italia prevede cinque circoscrizioni elettorali per le elezioni europee con le varie regioni aggregate in cinque circoscrizioni con un numero di seggi assegnato in base alla popolazione residente: 20 per l’Italia nordoccidentale (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia), 15 per Italia nordorientale (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), 15 per l’Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), 18 per l’Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata , Calabria), 8 per l’Italia insulare (Sicilia, Sardegna).

Votare in Italia

Nelle elezioni europee italiane, Fratelli d’Italia (Conservatori e Riformisti, ECR), Forza Italia (Partito Popolare Europeo, PPE) e Partito Democratico (Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici, S&D) hanno nominato i loro leader, un caso unico in Europa . Per il partito di governo, il premier Giorgia Meloni è candidata in tutte e cinque le circoscrizioni e l’obiettivo del suo partito è di non scendere sotto il 26% registrato alle elezioni del 2022. Secondo gli ultimi sondaggi di Europe Elects (che raccolgono proiezioni di vari istituti di sondaggi), Fd’I dovrebbe attestarsi intorno al 27%.

Come sottolineato da diversi analisti, la scelta di una candidatura diretta rappresenta per Meloni una prova non solo di forza ma di possibile crescita del suo consenso personale dopo 18 mesi di governo rispetto ai suoi alleati Forza Italia e Lega.

Forza Italia vede il suo leader e vicepremier, Antonio Tajani, candidato di punta in quattro circoscrizioni (Nordovest, Nordest, Centro e Sud) con l’obiettivo di raggiungere il 10% delle preferenze, contro l’8,1% delle elezioni del 2022. per gli Europe Elect Forza Italia dovrebbe attestarsi intorno al 9%. Il partito fondato da Silvio Berlusconi potrebbe godere di un certo vantaggio rispetto alle elezioni del 2022 grazie all’asse con Noi moderati che aveva ottenuto lo 0,9% alle elezioni precedenti.

Il Partito Democratico (PD) nomina la sua leader Elly Schlein, alla sua prima vera sfida elettorale, capolista in due collegi elettorali (Centro e Isole). Un buon risultato per il PD sarebbe quello di confermare il risultato del 22,7%, superiore al 19% ottenuto alle elezioni del 2022. Secondo i sondaggi Europe Elects il PD ottiene il 21%.

La Lega di Matteo Salvini, appartenente al gruppo di destra Identità e Democrazia (ID), compete con Forza Italia per il secondo posto nella coalizione di governo. In questi cinque anni la Lega ha assistito a un forte calo nei sondaggi rispetto allo storico 34,3% ottenuto alle elezioni europee del 2019, quando il partito di Salvini portò 28 eurodeputati al Parlamento europeo, diventando la delegazione nazionale più numerosa dopo la CDU/CSU tedesca. . Solo tre anni dopo, alle elezioni del 2022, la Lega è scesa all’8,9%, in netto contrasto con il suo principale alleato in Europa, il Rassemblement National della francese Marine Le Pen. Secondo Europe Elects, la Lega dovrebbe ottenere circa l’8% alle elezioni europee del 2024.

Il Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto il 17,1% alle elezioni europee del 2019, punta a mantenersi intorno al 15% ottenuto alle elezioni del 2022. Ad oggi il Movimento 5 Stelle non appartiene a nessun gruppo europeo ed è tra i “non iscritti”. Secondo i calcoli di Europe Elects, il movimento guidato da Giuseppe Conte dovrebbe attestarsi intorno al 16%.

Tra gli altri gruppi politici si combatte per superare la soglia del 4%. In particolare, la lista degli Stati Uniti d’Europa raccoglieva le forze più europeiste dello schieramento politico (riferendosi in gran parte al gruppo europeo Renew Europe) riunendo: Più Europa, Italia Viva, il Partito Socialista Italiano, i Radicali Italiani, il I LibDem europei e l’Italia ci sono.

Il partito Azione di Carlo Calenda corre da solo, pur facendo parte dello stesso gruppo Renew Europe di Italia Viva di Matteo Renzi. Anche la lista di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) punta a superare la soglia. Da segnalare la candidatura all’AVS di Ilaria Salis, l’insegnante 39enne arrestata in Ungheria l’11 febbraio 2023 il cui caso ha suscitato un’ondata di indignazione a livello nazionale e non solo per le condizioni carcerarie imposte da Budapest.

Altre liste che faticano a superare la soglia della barriera sono: Pace, Terra, Dignità di Michele Santoro, la lista antisistema “Libertà” di Cateno De Luca e Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi.

Un Parlamento Ue con più seggi rispetto alla legislatura precedente

L’aggiornamento sul numero dei deputati è stato deciso nei mesi scorsi sulla base dei dati demografici con la regola che impone non meno di 6 e non più di 96 seggi per ogni Paese Ue, per un totale che non può superare i 750 deputati oltre al presidente. Il principio della cosiddetta proporzionalità degressiva garantisce un maggior numero di seggi pro capite agli Stati membri meno popolati.

Il nuovo Parlamento europeo per il quale i cittadini Ue sono chiamati a votare vedrà i Paesi in aumento da uno a due seggi rispetto alla scorsa legislatura. Hanno guadagnato un seggio Belgio (22), Danimarca (15), Irlanda (14), Lettonia (9), Austria (20), Polonia (53), Finlandia (15), Slovenia (9) e Slovacchia (15). .

Altri due seggi sono stati assegnati a Spagna (61), Paesi Bassi (31), Francia (81). Nessun aumento invece per Italia (76), Germania (96), Svezia (21), Cipro (6), Malta (6), Lussemburgo (6).

Votare nel resto d’Europa

In totale, in Europa, sono chiamati al voto circa 373 milioni di cittadini. Il primo paese a votare sono stati i Paesi Bassi, il 6 giugno, seguiti da Repubblica Ceca, Irlanda, Lettonia, Malta, Paesi Bassi e Slovacchia.

Nei Paesi Bassi l’affluenza alle urne si è attestata intorno al 47%. Secondo gli exit poll la lista verde-socialdemocratica GroenLinks-PvdA è testa a testa con l’estrema destra Partij voor de Vrijheid (Partito per la Libertà, PVV), con rispettivamente otto e sette seggi sui 31 assegnati al Paese.

In Germania, decine di migliaia di persone hanno preso parte alle manifestazioni organizzate sabato (8 giugno) per invitare i cittadini a votare contro l’estrema destra.

Portando cartelli con la scritta “Stop all’odio” e “Abbasso il razzismo”, circa 30.000 persone si sono unite a una manifestazione nel centro di Berlino, secondo Campact, uno dei gruppi civili che hanno organizzato la manifestazione.

I sondaggi indicano che domenica il partito anti-immigrazione AfD potrebbe ottenere fino al 15% dei voti in Germania – potenzialmente la sua migliore performance di sempre – nonostante una serie di scandali.

 
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