Nicola Cavina, 38 anni, faentino, è il nuovo allenatore del Faenza che, da matricola, affronterà il prossimo campionato di Eccellenza. Cavina succede ad Agostino Vezzoli, l’allenatore che ha concluso la sua esperienza con il 2° posto nei playoff regionali, una garanzia per il pass promozione. Già allenatore della squadra juniores da diverse stagioni con risultati importanti, Nicola Cavina assume il ruolo di manager come viene inteso nel calcio inglese, visto che continuerà a svolgere anche la funzione di direttore sportivo. La sua sarà quindi una figura a 360°, a conferma del forte legame con i colori del Faenza, società nella quale entra come allenatore delle giovanili nel 2012, poi nominato responsabile del settore giovanile nel 2014 e, un anno dopo, anche direttore sportivo.
Si tratta quindi di una nuova sfida: “Ringrazio l’azienda per il ruolo affidatomi – ha commentato Cavina – sono felice e allo stesso tempo curioso di mettermi alla prova anche in questo ruolo. Assumo l’impegno con entusiasmo e con la consapevolezza che è una grande responsabilità, ma anche uno stimolo a migliorarmi”.
“So bene – prosegue il tecnico nel suo ragionamento – quanto sia importante consolidare l’Eccellenza per il movimento calcistico locale, a maggior ragione da quando, la scorsa stagione, è nata la collaborazione con la Virtus Faenza, praticamente raddoppiando il settore giovanile che ho quindi accettato, ben consapevole che ero il primo a considerare di tornare ad occuparmi della gestione sportiva solo se le condizioni lo richiedessero. Sono legato al progetto aziendale, non a un ruolo specifico nato nel 2012 con il presidente Gian Andrea Missiroli e con Luciano Lanzoni”. Il 38enne Cavina ha anticipato anche le questioni tattiche legate alla prossima stagione.
Entrando nel merito, il nuovo allenatore della squadra manfredese dichiara quanto segue: “Accanto a giocatori confermati dalla stagione vincente appena conclusa e a giovani dell’Under 19, alcuni già con presenze in prima squadra, inseriremo elementi in grado di portare esperienza, personalità, fisicità e tecnica, necessarie per affrontare il cambio di categoria? Mi piace cambiare a seconda dei giocatori a disposizione e anche in progress”.
