Il trionfo di Fratelli d’Italia. Ha vinto un voto su tre, 17mila preferenze per la Meloni. Crolla la Lega, promosso Pd – .

Il trionfo di Fratelli d’Italia. Ha vinto un voto su tre, 17mila preferenze per la Meloni. Crolla la Lega, promosso Pd – .
Il trionfo di Fratelli d’Italia. Ha vinto un voto su tre, 17mila preferenze per la Meloni. Crolla la Lega, promosso Pd – .

Crollo dell’affluenza e exploit di Fratelli d’Italia. Sono questi i due fatti che emergono con chiarezza dal maceratese all’indomani della chiusura delle urne per le elezioni europee. Per quanto riguarda le candidature, invece, al Parlamento di Strasburgo entrano due marchigiani, il consigliere regionale Carlo Ciccioli (Fratelli d’Italia) che ottiene 47.586 preferenze nel collegio elettorale (di cui 6.891 nel maceratese) e l’ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci (Pd) con 84.755 preferenze totali, di cui 5.571 voti nella nostra provincia. L’ex sindaco di Macerata ed esponente della Lega Anna Menghi, conquista 3.608 preferenze complessive (mancano i dati di 1.303 sezioni) nel collegio elettorale (di cui 2.033 in provincia), mentre Mirella Emiliozzi soffre il calo del Movimento 5 Stelle e si ferma a 3.062 preferenze complessive, di cui 942 nel maceratese. Infine, per l’altro marchigiano in corsa, l’onorevole Mirco Carloni (Lega), i voti complessivi sono stati 14.169, di cui 1.593 nel Maceratese, mentre per Alessia Morani (Pd) i voti totali sono stati 31.956, di cui 2.836 nel Maceratese. Zona maceratese.

Picco di affluenza, quindi, rispetto alle ultime elezioni europee con quasi otto punti percentuali in meno, che ferma gli elettori al 50,93%, contro il 58,61% del 2019. Il maceratese, però, non è esattamente gli ultimi posti delle Marche, perché in Fermo il dato si attesta al 48,69%. Senza il traino delle elezioni comunali, però, gli elettori sono scesi sia a Macerata (dal 55,75% al ​​48,30%) che a Civitanova (dal 52,55% al ​​44,20%). In provincia Fratelli d’Italia è il primo partito con 49.038 voti (36,65%) e oltre 21mila voti in più del secondo partito, il Pd che si ferma a 27.680 voti (8,96%). Un vero e proprio exploit per il gruppo di Giorgia Meloni (il premier del maceratese raccoglie anche 17.401 preferenze personali) e del governatore Francesco Acquaroli che, nel 2019, si è fermato ad appena il 7,91% (12.367 voti). Tutti gli altri partiti sono rimasti sotto il 10% dei voti, a cominciare dal Movimento 5 Stelle che si è fermato all’8,96% (11.989 voti), perdendo oltre 13mila voti rispetto a cinque anni fa, quando era al 16,30%. Il calo più importante, però, è quello della Lega che, da primo partito nel 2019, con il 40,99% (oltre 64mila voti), è scesa al quarto posto con l’8,89% (11.890 voti). Subito dietro, prosegue la crescita di Forza Italia, ferma all’8,34% (11.157 voti) contro il 5,87% (9.178 voti) del 2019. Sopra la soglia del 4% anche Alleanza Verdi Sinistra con il 5,19% (6.946 voti). Azione si ferma al 3,03% (4.052 voti), mentre Pace, Terra e Dignità di Santoro si attesta al 3% (4.014 voti). Gli Stati Uniti d’Europa hanno guadagnato il 2,87% (3.845 voti), Democrazia Popolare Sovrana l’1% (1.344 voti), Libertà lo 0,92% (1.236 voti), Alternativa Popolare ha chiuso con lo 0,44% (593 voti). Sul fronte delle preferenze da segnalare i 6.891 voti di Ciccioli in provincia, che supera Matteo Ricci (5.571), Elly Schlein 2.949), Alessia Morani (2.836), Roberto Vannacci (3.814), Antonio Tajani (3.157).

 
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