la situazione – QuiFinanza – .

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L’Istat lo certifica il base annualenel trimestre Gennaio-marzo 2024L’export italiano viaggia con il freno a mano tirato, registrando il -2,8%, ma con grande differenziazione su base territoriale. Loro volano Isole (+8,9%) e il Sud (+4,3%), mentre il resto del Paese diminuisce. Il picco discendente è concentrato in Centro (-10,4%), ma anche il Nord Ovest (-3,4%) e il Nord Est (-2,4%), con alcune notevoli eccezioni.

La situazione su base annuale

Le Regioni del Sud e le Isole registrano una crescita giustificata dalle maggiori vendite di prodotti farmaceutici (Campano), derivati ​​di raffinazione (Sicilia E Sardegna) ed esportazione di veicoli a motore (Abruzzo).

Le Regioni del Centro sono in picchiata per il crollo delle esportazioni dei prodotti farmaceutici venduti da Marche verso la Cina. Si tratta di un effetto derivato dal confronto con il primo trimestre del 2023, quando si registrarono vendite eccezionali di questi prodotti verso l’Oriente. Questo calo vale -2,8 punti percentuali sul calo delle esportazioni nazionali.

Al contrario il Toscana verso cui si registrano forti esportazioni Turchia grazie alle significative vendite di minuterie e metalli preziosi. Nel complesso, -1,2 punti derivano dal calo delle esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Lombardia, veneto E Lazio e pelletteria da Toscana e Lombardia.

Nel Nord-Ovest, in controtendenza si registra il Friuli Venezia Giulia grazie alle vendite di navi al stati Uniti.

Il +1,3% derivante dall’incremento delle vendite di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, gioielli, strumenti medicali e altri prodotti dalla Toscana, ma anche di mezzi di trasporto (autovetture escluse) dal Friuli, incide sulla formazione del media nazionale -Venezia Giulia.

I maggiori contributi negativi a livello nazionale su base annua riguardano l’export marchigiano Cina (-97,1%) e Belgio (-74,6%), quello dalla Toscana verso svizzero (-67,5%) e quella dalla Lombardia verso Germania (-10,1%), stati Unito (-9,2%), Francia (-6,6%) e Villaggi Basso (-13,6%).

I contributi positivi più significativi all’export su base annua riguardano l’incremento dei traffici dalla Toscana verso la Turchia (+234,3%), Stati Uniti (+49,7%) e Paesi OPEC (+33,1%) e l’incremento dei traffici dal Friuli- La Venezia Giulia agli Stati Uniti (+250,5%).

Stime per il primo trimestre

Escludendo la base annuale e restringendo l’obiettivo ai soli mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024, la situazione è la seguente: si stima una crescita ciclica delle esportazioni per il Centro (+1,0%), un calo contenuto per il Nord Est (-0,9%) e una contrazione maggiore per il Nord Ovest (-3,5%) e il Sud E Isole (-4,1%).

La situazione delle Regioni

Di seguito la situazione dell’export regionale italiano:

  • Calabria = +26,9;
  • Molise = +22,2;
  • Abruzzo = +12,4;
  • Campania=+9,6;
  • Prov. aut. Bolzano = +9,6%;
  • Friuli-Venezia Giulia = +9,1%;
  • Sicilia = +9%;
  • Sardegna = +8,9%;
  • Lazio = +8,5%;
  • Toscana = +4,4%;
  • Umbria = -1,5%;
  • Piemonte = -2,1%;
  • Emilia-Romagna = -3%;
  • Prov. aut. Trento = -3,1%;
  • Lombardia = -3,4%;
  • Valle d’Aosta = -5,1%;
  • Puglia = -5,1%;
  • Veneto = -5,1%;
  • Liguria = -14,7%;
  • Basilicata = -35%;
  • Marche = -55%.

La situazione delle Province

Nell’analisi provinciale delle esportazioni si evidenzia il prestazioni negative di Ascoli Piceno, Livorno, Brescia, Bologna e Milano. Fra prestazione positivale migliori riguardano Gorizia, Arezzo, Firenze, Latina e Napoli.

 
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