Nuova funivia Cortina-Socrepes: il colpaccio della Regione Veneto. La protesta delle associazioni ambientaliste

Nuova funivia Cortina-Socrepes: il colpaccio della Regione Veneto. La protesta delle associazioni ambientaliste
Nuova funivia Cortina-Socrepes: il colpaccio della Regione Veneto. La protesta delle associazioni ambientaliste

Con la Risoluzione n. 569 del 20 maggio 2024, la Giunta Regionale del Veneto, su richiesta della società Milano Infrastrutture, ha assunto l’avvio della procedura VIA relativa alla costruzione della nuova funivia Cortina – Socrepes, con una portata massima di 2.400 persone/ora, stazione di partenza a la località Apollonio e stazione di arrivo a Socrepes. L’intervento è inserito nel Piano complessivo dei lavori Olimpici 2026, Allegato 1, “Proposta di partenariato pubblico-privato per un nuovo sistema integrato di mobilità intermodale nel Comune di Cortina d’Ampezzo”.

La competenza per la VIA, per legge, sarebbe spettata alla provincia di Belluno, avvalendosi però degli artt. 16 e 4, comma 2, lett. b) della LR 18 febbraio 2016, n. 4 e individuando l’opera come “di preminente interesse regionale”, è stato possibile il trasferimento di responsabilità alla Regione.

Va tutto bene? Apparentemente sì.

Ci chiediamo però perché questa procedura non sia stata adottata anche per le strutture realizzate in occasione dei Mondiali di sci 2021 (es. la nuova funivia Cortina-Col Druscié), che sono state valutate a livello provinciale, pur essendo altrettanto strategiche per l’organizzazione delle gare .

Considerati i tempi ristretti, forse c’era il timore che la Provincia trascinasse l’iter e ponesse fastidiosi ostacoli sulla via dell’approvazione. Già nel corso della preliminare Conferenza dei Servizi, infatti, erano emerse criticità idrogeologiche, dato che alcuni tralicci, la stazione intermedia di Mortisa e la stazione di arrivo a Socrepes sono progettati su un pendio altamente instabile (classe di rischio L2 e L3): tutta Cortina lo sa bene del progressivo scorrimento della frana Lacedel-Meleres, sempre più evidente anche ad occhio nudo.

Tenendo conto di tutto ciò, auspichiamo che le valutazioni ambientali a livello regionale siano effettuate con il massimo rigore e senza subire interferenze e considerazioni che nulla hanno a che vedere con la sicurezza e il rispetto dell’ambiente e del territorio.

Coordinamento delle associazioni ambientaliste dell’Alto Bellunese

 
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