di Daniele Bovi
Seicentodue voti su oltre 83mila. Questa, in fondo, è la differenza tra Vittoria Ferdinandi, candidata sindaco del centrosinistra, e la consigliera uscente Margherita Scoccia, candidata del centrodestra. Tradotto, al 37enne servivano 827 voti per vincere al primo turno; un niente. Concluso lo spoglio in tarda serata, però, è possibile fare il punto su quello che è stato il voto nelle sezioni e nei quartieri di Perugia.
L’ANALISI: LA PARTITA PIÙ TIRATA DI SEMPRE
I quartieri Dei 39 quartieri dove Umbria24 ha diviso il territorio comunale, Scoccia è avanti in 18 ma ovviamente non tutti hanno lo stesso peso e molti risultati, da entrambe le parti, sono legati alla presenza nelle sezioni di maggiori sostenitori delle preferenze; per ribadire ancora una volta quanto sia determinante il fattore lista. Ferdinandi è indietro in zone come Fratticiola, dove c’è il divario maggiore (-26%), a Pianello (-21%) dove hanno prevalso Otello Numerini (FI) e l’ex leghista David Bonifazi, ora al Perugia, che qui raggiunge il record del 20%. A Castel del Piano e Bagnaia a tirare per Scoccia sono stati Augusto Peltristo (FI) e Riccardo Mencaglia (FdI), tanto che Ferdinandi non è andato oltre il 39%.
I numeri Il candidato del centrosinistra, come si vede dal nostro grafico, è sotto la media anche a Ponte Pattoli, Olmo, San Marco e Pila, la “patria” di Scoccia. In diverse zone, però, il divario è molto ridotto: da uno a meno di quattro punti tra Fontivegge, Montebello, Santa Lucia, Ferro di Cavallo e Ponte della Pietra. A Madonna Alta, su oltre 4.300 voti espressi, Scoccia ha vinto per appena 9 (1 nella sezione Colombella, 327 a 326), a Ponte San Giovanni, su quasi seimila, Ferdinandi ne ha ottenuti appena 191 in più, a San Sisto al centro Il candidato di sinistra ha vinto con il 4,5% di vantaggio. Il divario sale al 14 per cento a Monteluce (dove c’è la dem Sarah Bistocchi, ma non solo) e a Pretola, al 13 a Villa Pitignano e sopra il 10 in frazioni come Resina, Collestrada, Solfagnano e Sant’Orfeto.
Gli assoluti Nella zona di centro il vantaggio per Ferdinandi è di oltre il 9%, e oltre l’8% tra Montegrillo e Ponte D’Oddi (dove tra gli altri c’è il democratico Francesco Zuccherini), Ponte Valleceppi, Case Bruciate, Lacugnano ed Elce. A Prepo si registra un sostanziale pareggio così come a San Martino in Campo. Tradotto in termini assoluti, Scoccia mette fieno prezioso in azienda a Castel del Piano e Bagnaia (695 voti in più), a Ripa e Pianello (324), San Marco (221), San Martino in Colle (213), Olmo (200). e Pila (188). Per Ferdinandi, invece, 657 voti in più al centro, 447 a Monteluce, 221 a Villa Pitignano, 201 tra Pallotta e Fonti Coperte.
Scheda elettorale Anche da questi numeri ricominceranno i ragionamenti in vista del ballottaggio, non di un secondo tempo ma di una partita tutta nuova che consiste essenzialmente in un uno contro uno non più guidato dalle liste, con la stanchezza dei militanti e elettori, il periodo già festivo, la delusione e il disimpegno di chi non è riuscito a vincere le elezioni e quasi sicuramente – salvo sorprese – un calo dell’affluenza alle urne. Per la Capitale si tratta del secondo ballottaggio in tutti i trent’anni di elezione diretta dei sindaci; nella precedente del 2014 votò il 49 per cento dei perugini e ormai i dati solidi parlano di un calo generale per il ballottaggio in tutto il Paese. Se la percentuale fosse intorno al 50 per cento, per i due contendenti significherebbe abbassare la quota di vittoria a circa 32mila voti.
