LA VARESE NASCOSTA. La leggenda della Valle degli Inglesi e dei misteriosi fratellini di Cuvio – .

LA VARESE NASCOSTA. La leggenda della Valle degli Inglesi e dei misteriosi fratellini di Cuvio – .
LA VARESE NASCOSTA. La leggenda della Valle degli Inglesi e dei misteriosi fratellini di Cuvio – .

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(da La Varese Nascosta – www.varesenoi.it) Torna l’appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l’associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.

Oggi raccontiamo una leggenda misteriosa, che Varese Nascosta racconta riportando il racconto di Roberto Corbella. È la storia dei Fratelli di Cuvio.

A Cuvio c’è un posto chiamato “Valle degli inglesi”. In realtà si tratta di una valle stretta e ripida, una gola per così dire, formata dal corso di un piccolo ruscello. Si risale a mezzacosta verso la strada che congiunge Orino a Cabiaglio. In alto il bosco si apre sui lati in alcune radure che ospitano il resti di un mulino del 1800 oggi ridotto ad un pittoresco rudere ma di cui sono ancora visibili i lavori di canalizzazione che sfruttavano le acque del torrente Valle degli Inglesi per spostare il palmento.

L’ambiente è estremamente suggestivo e talvolta nel pomeriggio di fine estate qualcuno che conosce bene il posto (e non sono molti, credetemi!) si arrampica fino al mulino per prendere una boccata d’aria in tutta tranquillità, all’ombra amichevole creata dal fitta vegetazione.

Dicono anche che sia un luogo dove si “sente”, cioè c’è la possibilità di catturare qualche energia soprannaturale. Mi è sempre sembrato un bel posto e basta, ma non voglio ignorare l’esperienza di un amico che considero al di sopra delle idee fantasiose. Ecco cosa mi ha detto…

“Andavo spesso alla English Valley dopo il lavoro, mi piaceva la sua pace, spesso portavo qualcosa da leggere e passavo il tempo in tranquillità, qualche volta la mia signora mi accompagnava. Poi ha avuto problemi alle gambe e sono andato da solo. Una sera vedo che si sta facendo buio e decido di ritornare passando davanti al mulino Vedo due figurine ferme sull’altra sponda del ruscello: sembrano due bambini di circa 7 anni, si somigliano moltissimo.

La distanza tra noi non è molta: 15-20 metri. Li saluto, loro rispondono con un cenno della mano. Continuo a salire e loro mi imitano ma restando sempre a distanza, allora per gioco comincio a scendere in senso contrario e i due bambini si girano e mi seguono. Quindi riprendo la stessa strada e anche loro; mi stanno sempre lontani, sono prima curioso e poi infastidito, parlo con loro ma non rispondono.

Fanno semplicemente tutto quello che faccio io: corro, loro corrono, io mi fermo, loro si fermano, torno sui miei passi e loro fanno lo stesso! Mi sembra di vedere il mio riflesso ma diviso in due figure infantili. Chiedo se vogliono qualcosa… non rispondono, allora mi avvicino… non scappano, si allontanano, ma “muoversi” non è la parola giusta: è come se sparissero da un punto e Ricompaiono in un altro punto e quando noto questo mi fa scoppiare dei sudori freddi.

Si fa buio e io corro saltellando sulle “rocce” e anche i due esseri se ne sono andati, solo che non saltano ma è come se scivolassero veloci davanti a me. Quando sono al ponte mi giro e li vedo dietro di me, luminosi contro il fogliame scuro, come colpiti da un raggio di sole. Ma il sole è tramontato da tempo. Allora mi decido e miro verso di loro… quando sono a 3-4 metri i due bambini scompaiono nel nulla, come se non fossero mai stati lì!” (GD, Cuveglio)

Quali anime nascondono questi due fantasmi infantili? Sono forse le ombre di due bambini morti prematuramente e rimasti su questa terra a perpetrare una non-vita dovuta a qualche oscuro scherzo del destino? E perché? Per quanto? Possiamo accettare la loro presenza ma non saremo mai in grado di comprendere i meccanismi che la causano.

(Scritto da Roberto Corbella)

 
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