“Mantengo sempre le promesse, i cantieri tardano anche per colpa delle imprese” – .

Tra sabato e domenica scorsi milleduecentosettantotto cittadini hanno scritto il cognome Tocco accanto al simbolo di Forza Italia. Tra coloro che lo hanno fatto ci possono essere stati dei “dissidenti parziali”, cioè coloro che hanno votato separatamente per un altro candidato sindaco, ma non importa. E’ ancora l’“uomo di Sant’Avendrace” più votato in città. Sempre nel partito di Silvio Berlusconi, mai un cambio di maglia nei momenti felici così come in quelli più bui. Da ieri è proprio questo il periodo che sta vivendo tutta la sua coalizione di centrodestra, portata alle urne dal centrosinistra che ha portato Massimo Zedda a trionfare per la terza volta come sindaco: “Ma non è un periodo difficile, quando Funziona per la città, non è importante essere in maggioranza o all’opposizione, ma l’obiettivo. Dobbiamo restare sul pezzo e dare risposte il più possibile, mantenendo le promesse. Non li ho mai fatti vuoti”, racconta Tocco. Da qui il record di preferenze: “Il Cagliari mi ha sempre premiato”. Il centrodestra, però, esce dal voto con le ossa rotte: “È una sconfitta inaspettata, sul piano della misura. Sapevamo dell’andamento negativo dei Regionali ma non ci aspettavamo una sconfitta del genere, il divario è altissimo e non so a chi dare la colpa”. Magari all’ex sindaco Truzzu? “Gli hanno imputato tanti delitti politici, sono d’accordo sui problemi dei rifiuti e dei cantieri ma non credo che siano problemi che passeranno facilmente, chi aveva pianificato avrebbe avuto questi problemi. E abbiamo scontato anche due anni e mezzo di pandemia. Forse la pianificazione non era molto legata agli obiettivi, c’è stata una mancanza di comunicazione, è vero che avremmo dovuto essere molto più attenti. Truzzu doveva uscire di più e chiarire cosa voleva fare. Ci sono stati una serie di fattori che non ci hanno premiato ma è un trend negativo che arriva anche da più lontano”.

Adesso bisogna pensare alla Cagliari del futuro, e anche il “forte” di Tocco, Sant’Avendrace, non sta bene: “Ho ricevuto voti in tutta la città, sono molto legato a questo quartiere. Abbiamo provato a finire i marciapiedi, i lavori in chiesa continuano. Il malcontento è diffuso ovunque, da viale Trieste a via Roma, quest’ultima è come la figlia o il figlio di tutta la città, quando lo tocchi e ci metti sopra la mano è come se facessi violenza al padre o alla madre. La colpa è anche delle aziende perché hanno rallentato, non so i motivi e non voglio conoscerli”, dice Tocco, “i dirigenti si sono mobilitati perché si facesse più velocemente il lavoro ma ci sono stati rallentamenti. Dobbiamo prenderci tutta la colpa. Avremo un’opposizione costruttiva e collaborativa con il sindaco e la sua maggioranza. Il Cagliari deve cambiare in tutti i sensi. Un esempio? Lo stadio, ormai la chiacchiere più importante della città, come se non esistessero altre cose. Alcuni obiettivi li abbiamo già raggiunti, il piano urbanistico è pronto per la Camera, le uniche risorse necessarie sono quelle del projectfinancing. Oppure l’Anfiteatro, il nostro fiore all’occhiello. I soldi ci sono, dobbiamo chiudere il cerchio e nei prossimi anni faremo tutto questo insieme, non c’è maggioranza né opposizione”.

 
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