Finite le minacce, condannato il ristoratore pesarese Carriera. Un anno per l’accusa di simulazione di reato – .

Finite le minacce, condannato il ristoratore pesarese Carriera. Un anno per l’accusa di simulazione di reato – .
Finite le minacce, condannato il ristoratore pesarese Carriera. Un anno per l’accusa di simulazione di reato – .

PESARO Accusato di simulazione di reato, ieri la condanna è stata pronunciata nei confronti del leader ristoratore di #IoApro Umberto Carriera. Tutto era partito da una frase che aveva rilanciato sui suoi canali social. «Se apri domani ti faremo del male. Sappiamo dove va all’asilo tuo figlio.” Era gennaio 2021 e il ristoratore continuava la sua battaglia per lasciare aperti i ristoranti nonostante il governo avesse imposto le chiusure per contenere il contagio da coronavirus. Secondo l’accusa quelle minacce sarebbero state inventate perché provenivano dal conto de “La Macelleria”, uno dei suoi ristoranti. La difesa aveva richiesto un’ulteriore perizia e l’analista forense esperto in indagini informatiche ha presentato le conclusioni in aula.

Il caso

In particolare, ci sarebbe stato uno switch tra l’account che invia la minaccia e quello del ristorante, cioè un cambio di profilo, effettuato però con lo stesso IP, una sorta di DNA per l’online. E secondo quanto accertato quei due account avrebbero collegato il numero della Carriera sia nei verbali in cui è stata posta in essere la minaccia, sia in altre date diverse, il che dimostra l’utilizzo della stessa persona in più luoghi. Inoltre, l’account da cui ha avuto origine la minaccia è stato creato cinque minuti dopo l’account del ristorante dallo stesso IP attribuito al telefono di Carriera. L’imputato, difeso dall’avvocato Federico Bertuccioli, ha sempre sostenuto di non aver inviato lui stesso il messaggio e che in quel periodo erano stati creati altri profili falsi. Il ristoratore aveva parlato anche di una persona a lui vicina che voleva fargli del male. Sui social, Carriera ha spiegato: «Ho deciso di denunciare, contro ignoti, a causa del profilo fake, chiunque mi avesse minacciato. Dopo un anno di indagini, nessun colpevole. Ma poiché quel profilo fake era collegato allo stesso indirizzo IP a cui ero collegato io un mese prima della minaccia all’interno di un albergo dove tenevo una conferenza stampa con oltre 50 persone, chi indaga ipotizza che quel profilo sia gestito da me. E ora mi ritrovo a dovermi difendere per qualcosa che ho subito”. Il pubblico ministero ha chiesto una pena a 1 anno e 2 mesi, il giudice ha condannato Carriera a 1 anno di carcere con pena sospesa. L’avvocato Bertuccioli promette ricorso. Il ristoratore era stato condannato a 200 euro di multa per diffamazione aggravata nei confronti del capo della Squadra Mobile Paolo Badioli e assolto dall’accusa di riprese fraudolente, nell’ambito di un altro processo, quello legato ai controlli sul suo locale durante una ” “cena vietata” secondo le regole durante il coronavirus.
Aveva filmato la scena e l’aveva pubblicata sui social, cosa che aveva scatenato commenti contro il poliziotto. Per il ristoratore pende anche un procedimento relativo alla manifestazione antivax finita davanti all’abitazione del sindaco, che ha portato alle accuse di minacce, violenza privata e manifestazione non autorizzata.

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Corriere Adriatico

 
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