agrumeti, frutteti e uliveti rischiano di seccarsi. Le foto – Foto 1 di 3 – .

agrumeti, frutteti e uliveti rischiano di seccarsi. Le foto – Foto 1 di 3 – .
agrumeti, frutteti e uliveti rischiano di seccarsi. Le foto – Foto 1 di 3 – .

Dopo settimane di fornitura intermittente, la conduttura che porta l’acqua dalla diga di San Giuliano a Palagiano e Palagianello è drammaticamente vuota, con campi e agrumeti aridi, frutteti, ortaggi, angurie e uliveti che rischiano di seccarsi per la mancanza di irrigazione.

È quanto riferisce Coldiretti Pugliacon il presidente della Regione Alfonso Cavallo che lancia un appello al presidente della Regione Puglia Emiliano affinché intervenga in Basilicata per ripristinare immediatamente l’approvvigionamento idrico nella provincia di Taranto, dove migliaia di ettari di coltivazioni stanno andando in fumo perché ormai secche sia il canale San Giuliano che porta l’acqua dalla Basilicata a Palagiano e Palagianello e il canale Sinni che permette l’irrigazione fino a Castellaneta.

“Nonostante le promesse, lo scenario è addirittura peggiorato con il blocco totale dell’approvvigionamento idrico. Non si possono più contare le segnalazioni che facciamo ogni giorno affinché l’acqua arrivi e nei tempi giusti. Dovrebbero essere forniti ogni giorno 1000 litri d’acqua dal bacino di San Giuliano in Basilicata, che spesso non arriva affatto e l’erogazione o appare a singhiozzo o non viene attivata del tutto”, denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo , sottolineando che “Nei campi c’è una prolungata siccità che si manifesta già dallo scorso inverno e non c’è stata alcuna programmazione da parte del Consorzio di bonifica. Allora i campi seccano e i raccolti muoiono, la pianificazione dell’approvvigionamento idrico deve necessariamente essere rivista dal Consorzio”, aggiunge il presidente Cavallo.

La diga di San Giuliano è stata costruita nel 1958 ed è di proprietà per metà della Puglia e per l’altra metà della Basilicata, ma nella gestione del ‘bene idrico’ è come se fosse totalmente di proprietà della Regione Basilicata, tanto che non vi è no Non c’è mai certezza sull’effettivo e misurabile approvvigionamento delle risorse idriche, per questo motivo Coldiretti Puglia ha più volte chiesto alla Regione Puglia di rivedere le convenzioni con la Regione Basilicata.

Produzioni di alta qualità, frutti precoci o tardivi e, ancora, tendoni di uva da tavola e importanti superfici coltivate a pomodoro, un patrimonio agricolo – insiste la Coldiretti Puglia – che è costato sforzi e investimenti a numerose aziende agricole, rischia di essere distrutto, con ripercussioni gravissime non solo solo di carattere economico, ma anche sociale, se si considera la quantità di manodopera impiegata

In Puglia, le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale – aggiunge Coldiretti Puglia – a causa dei persistenti e frequenti fenomeni di siccità, dove l’89% della pioggia che cade viene persa a causa di carenze infrastrutturali e di reti vaglio. Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – conclude la Coldiretti – stanno modificando profondamente la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale.

 
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