Truffatore alla porta. In fuga a 87 anni – .

Truffatore alla porta. In fuga a 87 anni – .
Truffatore alla porta. In fuga a 87 anni – .

di Antonella Marchionni

Quasi ci cascò ma quell’ultimo dettaglio non la convinse e urlò così forte che il criminale fuggì. È la storia, questa volta a lieto fine, di un 87enne di Sant’Andrea in Villis che, grazie al sangue freddo e allo spirito di osservazione, è riuscito a non cadere nella trappola dei truffatori. Senza l’occhio clinico della signora avremmo scritto dell’ennesima truffa commessa ai danni degli anziani. Ma no.

I truffatori si erano spacciati per poliziotti ma, faccia a faccia, la signora ha svelato l’inganno: “Non vedo l’auto di servizio. Dove si trova?”. È stata proprio l’obiezione della signora prima di dare l’allarme a far fuggire il finto poliziotto. Lunedì sera, intorno alle 17.45, la signora ha ricevuto una telefonata da una voce maschile. Dall’altro capo del filo c’era un finto poliziotto che le raccontò, secondo un copione ormai consolidato, che suo figlio era rimasto coinvolto in un incidente e che una donna era stata portata in ospedale in gravi condizioni. “Abbiamo bisogno di soldi o di oro per evitare che suo figlio finisca in prigione”.

Interrogata, l’anziana rispose che al momento non era in possesso di contanti ma solo di oro. “Metti tutto in una borsa e noi lo ritireremo.” E così ha fatto. Durante tutta la procedura per ritirare i gioielli che aveva tenuto in casa, la chiamata non è mai stata interrotta. I malviventi l’hanno tenuta tutto il tempo al telefono per evitare che tentasse di contattare qualcuno e quindi venisse scoperta. Appena un quarto d’ora dopo, alla porta della signora si è presentato un ragazzo che confermava di far parte dei Carabinieri, ma l’anziana signora, prima di consegnare la borsa, ha chiesto. “Dov’è l’auto di servizio?” e insospettita dalla giovane età del finto poliziotto che aveva come fonte, ha iniziato a urlare, mettendolo in fuga.

La scorsa settimana si era diffusa la notizia dell’arresto a Pesaro di una donna, insieme al figlio 16enne, per aver defraudato allo stesso modo una signora facendosi consegnare quasi 5mila euro di oggetti d’oro. Secondo la polizia si tratta di un fenomeno sempre più diffuso “che impone la necessità di un’informazione diffusa affinché le persone più vulnerabili possano difendersi dai criminali – si legge in una nota -. Ricordiamo di non permettere a nessuno di entrare in casa tanto meno per donare denaro o altri oggetti di valore per adempiere a qualsiasi obbligazione”.

 
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