Ecco chi governa Viterbo… – Il sindaco a cena in casa Bruzziches la sera del 26 settembre parlando di alcuni provvedimenti adottati dal Comune e nello specifico dall’assessore alle Politiche sociali: «Allora Patrizia Notaristefano è un altro capitolo, ma non lo apriamo stasera perché è una cosa lunga”
di Daniele Camilli
Viterbo – “Asili nido, un argomento di cui notoriamente non me ne frega niente, perché non ho figli”. Parole del sindaco Chiara Frontini riportate nella trascrizione della procura di Viterbo della cena a casa dell’assessore Marco Bruzziches e della moglie Anna Maria Formini del 26 settembre dello scorso anno.
Viterbo – Il sindaco Chiara Frontini
I pm Massimiliano Siddi e Chiara Capezzuto hanno chiesto il rinvio a giudizio di Frontini e Cavini con l’accusa di minaccia ad un organo politico concorrente. Dopo la denuncia di Bruzziches e le indagini che ne seguirono. L’udienza davanti al Gup Giacomo Autizi è fissata per il 21 novembre, in via Falcone e Borsellino, Palazzo di Giustizia. I pm avevano chiesto anche il giudizio immediato, che è stato respinto dal gip Rita Cialoni.
Al tavolo c’è anche il marito della sindaca, Fabio Cavini, e si parla di tutta una serie di interventi portati avanti dall’amministrazione. A un certo punto il discorso si chiude sugli asili nido e sulle misure, senza entrare troppo nel dettaglio, volute dall’assessore alle Politiche sociali Patrizia Notaristefano su questo argomento.
Viterbo – L’assessore alle Politiche sociali Patrizia Notaristefano
“Abbiamo fatto tutta quella storia degli asili nido – spiega Frontini a Bruzziches –, che è un argomento di cui notoriamente non me ne frega un cazzo, perché non ho figli, ma beh… no? Sai quante volte abbiamo detto a Patrizia: ‘Ma adesso devi fare questo? Ma non vedi che non ce la facciamo…’”. Poi, aggiunge il sindaco, «alla fine ci si arriva, piano piano… Patrizia ha preso tanti schiaffi per questa cosa. Alla fine in economia aziendale aveva ragione lei”.
“Alla fine – conclude il sindaco – i conti sono tornati. Poi Patrizia è un altro capitolo, ma non lo apriremo stasera perché è una cosa lunga.
Daniele Camilli
Presunzione di innocenza
Nell’ordinamento penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo cui una persona “non è considerata colpevole finché non viene condannata in via definitiva”.
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13 giugno 2024
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