ok al lavoro. Corso Umberto verso la riapertura – .

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C’è una svolta importante per quanto riguarda la vicenda dell’edificio di tre piani crollato il 16 luglio dello scorso anno e da allora completamente disabitato perché considerato a rischio, tanto che tutti i residenti sono stati costretti a vivere lontani dall’edificio numero 59 di Corso Umberto I e le autorità preposte hanno tenuto chiusa in via precauzionale l’intera strada.

Nei giorni scorsi si è tenuta l’assemblea dei proprietari degli appartamenti del palazzo sotto il quale è stata sepolta Francesca Pia Amendolala ragazza allora 19enne e poi uscita viva (con lei sono rimaste ferite, in maniera meno grave, altre due persone), si è riunita per valutare la proposta dei lavori necessari per ripristinare la funzionalità dell’edificio e consentire a chi ha nessuno ha perso l’appartamento per tornare alle proprie case.

Un’assemblea tenutasi nei locali messi a disposizione dalla Curia nella chiesa di San Filippo Neri in via Salvator Noto, che ha visto la presenza – tra proprietari, residenti e legali rappresentanti – di quindici persone. Obiettivo: esprimere un parere sulla proposta di interventi avanzata dai due ingegneri incaricati di effettuare le valutazioni tecniche, Achille Di Somma E Giosuè Gifunie valutare le offerte pervenute dalle imprese che avevano risposto alla richiesta promossa dall’amministratore del condominio.

Tuttavia è giunta all’attenzione dell’assemblea una sola offerta, inviata dal legale rappresentante di un’impresa edile con sede a Torre del Greco, che proponeva di realizzare gli interventi con una riduzione del 12% rispetto alla cifra indicata sul computo metrico. delle misure di sicurezza firmate dai tecnici (76.152 euro, che salgono così a 67.013 euro). I proprietari degli appartamenti si sono riuniti nei limiti dettati da una specifica diffida inviata nei giorni precedenti dal Comune, nella quale indicava i tempi necessari per giungere ad una soluzione prima che l’ente avviasse le procedure necessarie per gli interventi, e quindi agisse nei confronti del singolo proprietari.

Alla fine, i presenti hanno espresso all’unanimità la volontà di farsi carico delle spese necessarie, per ripristinare le condizioni di sicurezza necessarie a rendere nuovamente abitabile ciò che resta dell’edificio e consentire al tempo stesso la tanto attesa riapertura del CorsoUmberto I. Unica raccomandazione: che gli interventi siano realizzati «nei limiti delle misure tecniche e degli adempimenti necessari, che saranno accelerati quanto più possibile». Stabiliti anche i criteri di pagamento: sull’importo concordato verrà versato un acconto del 20% prima dell’inizio degli interventi, la restante parte verrà dilazionata in dodici rate mensili. Per monitorare i lavori, l’assemblea ha costituito una commissione composta da tre avvocati, che svolgeranno il loro lavoro a titolo gratuito. Per l’avvio dei lavori, l’interesse del Procura: l’edificio resta infatti sotto sequestro, le opportune deroghe saranno fondamentali per avviare i lavori necessari.

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La mattina

 
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